Caso scommesse, non solo calciatori: puntavano anche dirigenti, procuratori e presidenti
ESTERO - Sarebbero in tutto una trentina i soggetti coinvolti. A confermare tale pratica d'altronde era stato lo stesso Nicolò Fagioli che agli inquirenti aveva dichiarato come fosse una pratica 'che facevano tutti', tanto da non ritenere che fosse così grave. Ora il cerchio si allarga e potrebbe portare anche fuori dall’Italia, in Serbia e Romania. Qui sono state piazzate le centrali del gioco illegali. Secondo il quotidiano, la Procura di Torino prepara la rogatoria per avere accesso al traffico di queste piattaforme. È già emerso, intanto, dagli accertamenti della Squadra mobile, che giocatori e procuratori avrebbero scommesso anche con “aperture di credito” fino a indebitarsi con esposizioni debitorie che supererebbero le decine di migliaia di euro.