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Caso scommesse: Corona si è sostituito a polizia e magistratura, ma nessuno si può ancora permettere di sputare sentenze
Intanto, com’era prevedibile, non sapendo nulla di carte federali e giustizia sportiva, Corona ha sparato sulla Juventus dicendo che la società sapeva di Fagioli, ma ha taciuto. Puntuale la nota da Torino: “La società Juventus precisa che non appena ricevuto notizia di un possibile coinvolgimento del proprio tesserato, Nicolò Fagioli, sul tema delle scommesse ha immediatamente e tempestivamente preso contatto con la Procura Federale della FIGC”.
Nessun illecito del club, dunque, come invece delirava Corona, ignaro del fatto che, ove mai qualcuno alla Juve avesse “coperto” il calciatore, sarebbe stato passibile di omessa denuncia e giudicato solo per quella tipologia di reato sportivo. In sostanza un’ammenda (Grassani dixit).
Naturalmente questo è solo un esempio di come la situazione, più che alla magistratura inquirente, stia sfuggendo di mano allo stesso Corona. Il cui stile, se lo vogliamo chiamare così, non si discosta dai precedenti. Dà ad intendere di essere solo ai primi nomi della lista, mette nel novero degli scommettitori anche tre presidenti di serie A, fa il gradasso dicendo che per una certa cifra sarebbe disposto a fornire tutto, in esclusiva, ad un giornale, presenta Tonali, Zaniolo e Zalewski come colpevoli, quando, al contrario di Fagioli, non hanno ammesso nulla, sono solo indagati (Zalewski neanche quello) e, almeno in un caso, minacciano anche querele. Ora, fatto il distinguo che le società non rischiano nulla (a meno che un tesserato - oltre a scommettere - si sia adoperato ad alterare le partite), bisogna chiarire che Fagioli, reo confesso e collaborante, sarà certamente rinviato a giudizio e pagherà, soprattutto in sede sportiva. Nessuno ragionevolmente è in grado di potere prevedere la condanna, ma di certo la pena non sarà inferiore ai diciotto mesi. Un’eternità che rischia di rovinargli la carriera. Tuttavia non ci sono vie di mezzo: ha sbagliato pesantemente, l’ha ammesso sinceramente, deve scontare rigorosamente. Per Tonali, Zaniolo e Zalewski è giusto mantenere la presunzione d’innocenza. Se è vero che hanno scommesso - e di certo lo hanno fatto - è possibile che non sia stato sullo sport o sul calcio.
Purtroppo il peggio non è Corona, ma un giornalismo mediocre e impreparato che lo asseconda come fosse la bocca della verità. Certo, sarebbe stato meglio se queste notizie le avessero trovate e comunicate i giornalisti veri, non uno spregiudicato ex fotografo ossessionato dalla fama e dai soldi. Ma - bisogna ammetterlo con chiarezza - nessuno di noi ha le conoscenze che può vantare lui, soprattutto in certi ambienti. Una sola avvertenza, del tutto disinteressata. Stia attento a non cadere (di nuovo) in tentazione. I neo manichei - quelli che separano il bene dal male, avendo vissuto molto il male -, sono pericolosi soprattutto per loro stessi.