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    La Salernitana verso la salvezza: Serie A compatta, Figc pronta alla deroga. Cosa succede, quando c'è la decisione

    La Salernitana verso la salvezza: Serie A compatta, Figc pronta alla deroga. Cosa succede, quando c'è la decisione

    • Andrea Sereni
    La Serie A si schiera compatta con la Salernitana, che corre verso un'insperata salvezza. Insieme, rinchiusi nel lussuoso Westin Palace, nel centro di Milano, i club hanno cercato di limitare il danno di immagine e credibilità che rischia di travolgere il campionato, in caso di esclusione a stagione in corso della società campana (con conseguenti modifiche di classifica e calendario). Come? Assecondando la richiesta del Trustee incaricato di vendere la Salernitana di ottenere una deroga ai tempi inizialmente stabiliti per la cessione del club (il 31 dicembre). Permettendo insomma ai granata di terminare la stagione sportiva.

    Il tema è delicato, i presidenti sono nervosi. Lotito, che ha gestito la Salernitana (seppur formalmente, i proprietari erano il figlio e il cognato) fino all'ingresso del Trust, al termine dell'assemblea sbuffa per il sole che arriva preciso sugli occhi e sfugge alle domande: "Cosa penso dello striscione apparso a Salerno 'liberate la Salernitana da questa gente'? Chiedetelo a chi governa la Salernitana, non certo a me". Il presidente della Lazio ci tiene a sottolineare il suo distacco dal club granata: "Se sono preoccupato? Io ormai sono fuori, sono indipendente, non ho nessun potere".

    Il numero uno della Lega, Paolo Dal Pino, chiarisce quanto emerso dall'assemblea: "I club hanno espresso una richiesta di proroga fino a fine campionato con condizioni, da definire subito, per finire la stagione". Perché lo hanno fatto? "Amano lo sport, credo che questo basti e avanzi". 

    Attraverso le mascherine si respira un'atmosfera di tensione. A fine votazione, poco dopo le 15, Maurizio Arrivabene, a Milano per rappresentare la Juventus, scappa via veloce, così come Paolo Scaroni (Milan). Gli altri presidenti si fermano al Westin per una mezz'ora in più, mangiano qualcosa, parlano tra di loro. Arriva Paolo Bertoli, il rappresentante del Trust che amministra la Salernitana. Vuole parlare, dice di sentirsi in debito con i tifosi granata, ringrazia le altre società per il voto espresso in assemblea. Spiega di non aver messo vincoli di prezzo ad eventuali acquirenti ma solo di solidità patrimoniale: "Immaginatevi che pasticcio faremmo se dovessimo vendere a qualcuno che il giorno dopo fallisce. Squadra e tifosi hanno diritto di avere una proprietà che abbia i mezzi necessari".


    Pranzo finito, Alessandro Antonello (a.d. dell'Inter) e Aurelio De Laurentiis (Napoli) corrono via, Urbano Cairo (Torino) spiega cosa ha portato i presidenti a chiedere tempo per il Trust: "Penso che finire il campionato con 19 squadre non sia una bella cosa, credo sia meglio andare avanti così. Non è neanche un momento facile per trovare acquirenti. Ci può stare dare un po' di tempo in più, credo che sia giusto così".

    Ora la palla passa al Consiglio federale, che si riunirà martedì 21 dicembre. Per la Lega parteciperanno Lotito, Marotta e Dal Pino. La sensazione è che, a meno di sorprese dell'ultima ora, la Federazione sia orientata a concedere la deroga richiesta dalla Serie A. Come? Non con una proroga dell'attuale trust, ma con un nuovo trust che abbia delle condizioni inderogabili sulla cessione della società (tempi e modi), anche per evitare un'eventuale rientro in gioco della vecchia proprietà in caso di retrocessione in B.

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