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Caso Rubiales: le menzogne della federcalcio, il ruolo del ct Vilda e le verità di Hermoso. Cosa succede ora
NIENTE DIMISSIONI - Rubiales non solo non si è dimesso, ha parlato di bacio intenzionale e un atto "reciproco" ed "euforico". Aggiungendo di essere la vittima di una persecuzione contro di lui aizzata dai media e dal "falso femminismo". Un opinione condivisa anche dalla Federcalcio spagnola, seconda la quale le immagini della premiazione mostrano chiaramente che Rubiales non avrebbe mentito quando ha parlato di un bacio consensuale: "La versione dei fatti del presidente è verificata nei dossier interni aperti e a oggi la signora Jennifer Hermoso non ha risposto a nessuna delle richieste avanzate", si legge nella nota della RFEF, che ha pubblicato una serie di osservazioni, con tanto di foto del fatto incriminato, al fine di dimostrare che Rubiales "non mente" e che le sue dichiarazioni "sono assolutamente veritiere". La federazione e il presidente - si legge - "vista la gravità del contenuto del comunicato stampa dell'Unione Futpro" sono inoltre pronti a intraprendere "azioni legali". Nessuna retromarcia, insomma.
LA VERITA' DI HERMOSO - Jenni Hermoso, sconvolta e ferita, ha preso le distanze, con un comunicato ha negato che il bacio fosse stato consensuale e ha accusato la Federcalcio di aver fatto pressioni su di lei: "Le parole di Rubiales in merito a quanto successo sono categoricamente false e parte della cultura manipolatrice che ha generato lui stesso. In nessun momento c'è stata la conversazione a cui fa riferimento e il bacio non era stato consentito. Allo stesso modo voglio chiarire ancora, come ho già fatto, che quanto accaduto non è stato di mio gradimento. Mi sono sentita vulnerabile e vittima di un'aggressione. In parole povere, non sono stata rispettata. Inoltre, sono stata sotto pressione per rilasciare dichiarazioni che potessero giustificare ciò che ha fatto Rubiales. Non ci meritiamo una cultura così manipolatrice, ostile e che ci controlla. Questo tipo di incidente si aggiunge ad una lunga lista di situazioni che noi giocatrici abbiamo già denunciato nell'ultimo anno".
COSA SUCCEDE ORA? - In due giorni tutte le calciatrici della Nazionale femminile hanno detto che finché Rubiales sarà presidente loro non giocheranno e sabato sera 11 membri dello staff tecnico della Nazionale (tra cui la vice allenatrice Montse Tomé, ma non il commissario tecnico Jorge Vilda) hanno annunciato le proprie dimissioni per protesta. Intanto il Comitato disciplinare della FIFA ha sospeso Rubiales per 90 giorni e il Governo spagnolo, attraverso il Consiglio Superiore dello Sport (CSD), l’organo presieduto dal sottosegretario allo Sport, Victor Francos, ha trasmesso “una richiesta motivata” al Tribunale Amministrativo dello Sport (TAD) per una possibile violazione della Legge sullo Sport e del Regio Decreto sulla Disciplina Sportiva da parte del presidente federale, infrazioni che si considerano “molto gravi” e che rendono possibile una sospensione precauzionale del capo della Federcalcio. Il CSD ritiene che sia stato violato l’articolo 76.1 della Legge sullo sport che si riferisce appunto ad abusi di autorità e ad atti notori e pubblici che violano la dignità o il decoro sportivo.
SOLIDARIETA' - Il mondo del calcio, non solo quello femminile si è schierato accanto a Jenni Hermoso. Da Rapinoe a Casillas, da Marta ad Alex Morgan, sono stati centinaia i messaggi di solidarietà per l'attaccante del Pachuca. Di quanto accaduto ha parlato anche Xavi, che ha condannato il comportamento di Rubiales, parlando di "gesto intollerabile", mentre i giocatori del Cadice ieri sono scesi in campo con uno striscione "Siamo tutti Jenni". Striscione anche dei tifosi del Friburgo, nella sfida di ieri contro il Werder Brema: "Un pugno invece di un bacio per Rubiales e Rummenigge. Scusate, con tutto il rispetto, è assolutamente ok". L'ex amministratore delegato del Bayern nei giorni scorsi aveva commentato così l'accaduto: "Non credo che si debba esagerare. Quando diventi campione del mondo sei preso da grandi emozioni. E quello che ha fatto lì Rubiales è stato, con tutto il rispetto, assolutamente ok. Ricordo che quando abbiamo vinto la Champions League l'ultima volta, ho avuto modo di baciare gli uomini, non sulla bocca, ma con gioia"
PERCHE' VILDA NON SI E' DIMESSO - Il ct Jorge Vilda, ieri sera con una nota ufficiale ha condanno il comportamento di Rubiales e "ogni tipo di atteggiamento maschilista", ma non si è dimesso. La ragione è semplice, è un uomo della Federazione, che l'ha sempre difeso e protetto. Soprattutto quando lo scorso settembre 15 giocatrici ne avevano chiesto la testa via mail, accusandolo di "essere incapace di gestire il gruppo", psicologicamente abusivo" e creatore di un clima insostenibile. Un ammutinamento vero e proprio, che per molte è andato avanti anche in questo 2023. Delle 15 solo 5 sono tornate sui loro passi e sono state quindi convocate da Vilda. Ona Batlle, Aitana Bonmatí e Mariona Caldentey, più Alexia Putellas e Jenni Hermoso.