Caso plusvalenze: il metodo di calcolo è la chiave di difesa della Juve
La Juventus, la società più coinvolta dall’inchiesta sulle plusvalenze, sarà ascoltata tra 24 ore. Secondo La Gazzetta dello Sport all’audizione parteciperanno gli avvocati bianconeri e non si esclude l’intervento di qualche dirigente coinvolto. È quasi certo che, al centro del dibattito, ci sarà il metodo con cui la Procura federale ha stabilito il valore corretto, o presunto tale, dei calciatori oggetto di plusvalenza. Un esempio: Pablo Moreno, talento spagnolo, è stato ceduto dalla Juve al City per 10 milioni, nell’ambito di una doppia operazione che ha portato a Torino Felix Correia per una cifra molto simile. Pablo Moreno per laProcura valeva appena 2 milioni, identificato negli atti come “valore rettificato” o “valore con parametri”. Ma quali sono questi parametri? LA DIFESA -La Procura si è basata su criteri come età, ruolo, numero di presenze e storia dei trasferimenti. Un sistema di valutazione che la Juventus quasi certamente contesterà, ritenendo che un calciatore, soprattutto se giovane, non sia valutabile con questi parametri. Facile immaginare che il club farà notare come sia semmai più importante considerare il talento e i margini di crescita, criteri non quantificabili. Tanto più se si considera che per i trasferimenti sotto indagine c’è stato il via libera della Covisoc, la Commissione di Vigilanza Figc.