Caso Pantani, gli ultras del Cesena lo difendevano: 'Non dategli la droga'
LA COALIZIONE DEGLI ULTRAS DEL CESENA - Per arrivare al bilocale di Marco Pantani, all’interno del Residence Le Rose di Rimini, non c’era un unico ingresso. Le nuove conferme arrivano dalle conclusioni della Commissione parlamentare antimafia – coordinato da Giovanni Endrizzi ed il cui presidente era Nicola Morra -. Quanto emerso, deriva dalle parole di Maurizio O., nipote della madre di Pantani – Tonina Belletti – che, all’epoca dei fatti, faceva parte degli ultras del Cesena che, a gran voce, difendevano Marco dal circolo della droga: "Anche nel mondo degli ultras ci eravamo coalizzati chiedendo agli spacciatori che frequentavano il nostro mondo di non dargli la droga. Quel mondo aveva risposto molto bene. Non solo molti della zona non gli davano la droga, ma gli volevano molto bene, lo proteggevano. Ma avendo molta disponibilità di soldi, Marco ci scavalcava rivolgendosi a soggetti estranei e per questo ha incontrato Miradossa e altri”.
LA NUOVA FONTE: MAURIZIO - E non è tutto. "Questo è il bagno ma non era così quando l’ho visto io". Tanti sono i dettagli che non corrispondono. Lo specchio rotto si trovava appoggiato alla parete posta a destra dell’ingresso del bagno, in una posizione diversa da quella rappresentata nelle foto. Ma perché farsi vivo solo adesso? Perché dopo 18 anni? Maurizio O. non si era presentato all’epoca per raccontare agli inquirenti quanto a sua conoscenza poiché di minacce riportategli da Giuseppe T., un amico poliziotto: "Smettete di indagare perché avete rotto le palle. Fate la fine di Marco. Dì a tua zia che fate tutti la fine di Marco". Le dichiarazioni di Maurizio O. portano gli investigatori a sondare nuove piste. Quella stanza disordinata, quel secondo accesso alle camere di Pantani, quella foto – mostratagli durante l’audizione – che, sempre secondo la sua testimonianza non corrisponde alla scena da lui vista. Nessun presidio, nessuna delimitazione, nessun controllo. Lo afferma con sicurezza Maurizio O. Gli scenari si allargano, le indagini anche. La verità sul caso di Marco Pantani è ancora lontana dal venire a galla. Ma una nuova traccia, ora, si può seguire.