Caso Donnarumma, l'arbitro del Tas: 'Deve provare le minacce. La clausola è valida anche se non è stata depositata'
Fabio Iudica, avvocato, membro del Tas di Losanna e docente di diritto sportivo dell'università Statale di Milano, ha parlato al Corriere della Sera per far chiarezza sul caso Donnarumma, che sta tenendo banco in questi giorni: "Firma estorta? Da giurista la trovo una strategia tecnicamente fragilissima, è del tutto improbabile che Donnarumma riesca a dimostrare di aver subito violenza psicologica all'atto della sottoscrizione del suo contratto. Deve dimostrare cioè lui che, ai sensi del codice civile, il suo contratto va annullato, non è il Milan che deve dimostrare il contrario. Non è un dettaglio, anzi. Deve provare che c'è stata una minaccia seria, appunto una violenza. Attenzione poi: il lodo arbitrale è di fatto inappellabile, la vertenza si chiuderebbe lì. È un azzardo. O forse semplicemente è più una strategia contrattuale che giudiziaria. Dubito che i legali di Donnarumma confidino realmente nell'eventualità di un successo. Più complesso è il tema della clausola. Tenete presente che, se fosse stata sottoscritta ma non depositata, in Italia non sarebbe esercitabile, ma all'estero sì. La Fifa non pretende il deposito".