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    Caso Diarra, Dupont: "Il sistema FIFA è morto, ora risarcimenti a tutti i giocatori"

    Caso Diarra, Dupont: "Il sistema FIFA è morto, ora risarcimenti a tutti i giocatori"

    Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la sentenza arrivata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla situazione legata alle controversie tra Lassana Diarra e il suo ex club, il Lokomotiv Mosca. Una sentenza legata alla rescissione contrattuale del giocatore, che segna un punto di svolta nel futuro della gestione di questi casi e, più in generale del calciomercato, un po' come era successo ai tempi della celebre sentenza Bosman. A esprimersi su questo argomento, attraverso un comunicato, è proprio lo studio Dupont-Hissel, guidato da Jean-Louis Dupont (l'avvocato del caso Bosman) e Martin Hissel. 

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    L'IMPORTANZA DELLA SENTENZA - "La FIFA ha naturalmente cercato di minimizzare l’importanza di questa sentenza, sostenendo che sarebbe sufficiente modificare due paragrafi del proprio regolamento e che spetterebbe alla Corte d’Appello di Mons decidere se i suoi regolamenti siano illegali o meno. Tutto ciò è completamente falso. La CGUE ha condannato, in termini molto chiari e severi, le disposizioni al cuore del sistema di trasferimenti istituito e gestito dalla FIFA. Privato del suo cuore, il sistema è morto. La CGUE ha emesso una sentenza definitiva (cioè con valore di cosa giudicata assoluta ed erga omnes) sui principi fondamentali. In pratica, la Corte d’Appello di Mons dovrà quindi solo applicare queste dichiarazioni di illegalità al caso concreto del sig. Diarra e, in particolare, valutare i danni che la FIFA e la Federazione Calcio Belga dovranno risarcire".

    COSA SUCCEDERA'? - "La sentenza della CGUE è scritta in termini che aprono la strada a una governance moderna e veramente democratica: la conclusione di accordi collettivi tra FIFPRO/FIFPRO Europe e le organizzazioni rappresentative dei club. Le European Leagues hanno accolto con favore la sentenza sul caso Diarra e hanno chiesto una riorganizzazione della regolamentazione, in particolare attraverso la negoziazione di accordi collettivi. Non c’è quindi motivo di temere un vuoto normativo: non c’è dubbio che giocatori e club siano in grado di elaborare meccanismi che tutelino molto meglio i rispettivi interessi legittimi rispetto al vecchio sistema FIFA".

    RISARCIMENTO - "Tutti i giocatori hanno diritto a questo risarcimento, in tutto il mondo e a maggior ragione nell’UE, poiché tutti sono stati soggetti a queste regole illegali della FIFA sin dalla loro introduzione nel 2001".

    IL RISARCIMENTO - "L’illecito della FIFA è stato stabilito e il principio che tutti i giocatori abbiano subito danni è anch’esso stato stabilito. L’unico dibattito rimanente riguarda l’entità del risarcimento. FIFPRO Europe e FIFPRO hanno indicato che adotteranno le misure necessarie per ottenere il risarcimento dei danni subiti da tutti i giocatori. Questo tipo di azione per il risarcimento dei danni è comunemente chiamato “azione collettiva” o “class action”. Lo studio Dupont-Hissel sosterrà l’attuazione di tali azioni da parte delle entità legittime che agiscono a questo scopo".

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