IL CASO: Mutu, tutte le tappe
Tecnico, tanto. Impulsivo, forse troppo. Questo è Adrian Mutu, sicuro talento del calcio rumeno oggi al centro di tutte le cronache 'nere' dello sport per il suo comportamento. Quello con la Fiorentina era un rapporto ormai incrinato da tempo, la pazienza del club viola era ormai esaurita e l'ultimo colpo di testa - purtroppo fuori dal campo - dell'attaccante, ha fatto traboccare il vaso.
Mutu e Fiorentina si sono amati, tanto, a posteriori è facile dire troppo ma il divorzio annunciato dalle due parti è il normale epilogo di una storia d'amore in costante discesa, senza freni, dritto verso una porta sbattuta in faccia, da una o dall'altra parte.
9 Mesi di squalifica - Già in passato coinvolto in delicate vicende extracalcistiche, Adrian Mutu ricade nell'aprile del 2010 in un caso di doping che costa il termine anticipato della scorsa stagione e il rientro, solo a ottobre, nel campionato in corso. Leggerezza che alla Fiorentina costa caro, in termini economici e di obiettivi con una squadra che si ritrova priva di un giocatore d'indiscussa tecnica.
Risse nei ristoranti - Pronto a rientrare in campo dopo il lungo stop, il rumeno torna sulle cronache di tutti i giornali per un'aggressione a un cameriere in un ristorante di Firenze. Sono giorni di tensione con le foto del malcapitato che fanno il giro dei media. La Fiorentina tace, ma pensa al trasferimento quanto prima.
Cena di Natale - In vacanza a Santo Domingo, Mutu si dice sorpreso di tutte le voci di mercato che lo vorrebbero lontano da Firenze. Il motivo però è semplice: la Fiorentina s'è stancata dei comportamenti di Adrian. La sua toccata e fuga alla cena societaria di Natale non viene digerita da Mihajlovic, fino a quel momento sempre al fianco del suo giocatore. Il mattino seguente Mutu salta l'allenamento e va - come detto - a Santo Domingo, finendo di fatto sul mercato.
Vado dove voglio - Proprio questo fatto però fa precipitare la situazione fino al divorzio. Appresa l'intenzione di vendere il giocatore, Mutu e il suo agente trovano accordi di massima con due società italiane, in primis il Cesena. Non ne vuole sapere di andare all'estero, in Turchia, dove il Galatasaray del connazionale Hagi farebbe carte false per averlo. "Vorrei ma non posso" il commento sconsolato del mister del club turco.
Cesena - Poco prima della trasferta di Bologna il patatrac, spiegato ma non chiarito dalle due parti in causa con versioni molto contrastanti. Il portavoce del giocatore ha rivelato di essere stato preso a male parole dai dirigenti viola. Gli stessi dirigenti, più Mihajlovic, parlano di un Mutu che abbandona l'allenamento al rifiuto della società di lasciarlo partire in direzione Cesena, club col quale il rumeno ha un accordo. "Mutu non è proprietario del suo cartellino, se vuole liberarsi a zero va bene, ma deve andare all'estero", la posizione della Fiorentina.
Conferenza, allenamento, addio - Il 7 gennaio l'ultima puntata della telenovela. Mutu e i suoi agenti indicono una conferenza stampa per spiegare i motivi del litigio. Nel frattempo, l'attaccante si presenta all'allenamento dove però non viene accettato. La società comunica ufficialmente di averlo messo 'Fuori Rosa'.
La storia d'amore finisce qui, con un litigio potente, normale per chi si è amato tanto e dalla controparte è rimasto deluso. Il calcio italiano probabilmente perde un altro dei suoi talenti più cristallini in campo, tanto illuminante in campo quanto oscurabile al di fuori del rettangolo di gioco.