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    Carpimania: Castori ferma la corsa di un Milan senza pretese

    Carpimania: Castori ferma la corsa di un Milan senza pretese

    • Gabriele Pasca
    Prima di imbastire qualsiasi discussione, un applauso a Castori sarebbe d’obbligo, non solo perché ha avuto il coraggio di osare tanto, ma perché non è arretrato di un passo, fino alla fine, dimostrando pochissimi timore reverenziali verso la squadra con più trofei alzati nella storia. Una partita strana, verrebbe da dire, che per molti aspetti è stata simile a quella contro il Napoli di Maurizio Sarri. Certo, le differenze tra le due gare ci sono, a partire da fatto che il Milan è riuscito ad archiviare più successi di quanto non fosse riuscito a fare all’epoca il Napoli. Altra grande differenza: mentre Sarri era ancora in divenire, quasi in evoluzione, Sinisa Mihajlovic non ha più tutto il tempo che vuole per dimostrare di meritare la panchina. È vero, i risultati ci sono stati, ma anche loro troppo incostanti. Forse è proprio su questo che il verace Fabrizio Castori ha puntato per preparare il match: il Milan doveva vincere, e quando qualcosa si è obbligati a farla, di solito, la tensione supera la diligenza che servirebbe per affrontare una con il risultato già stampato da tutti sulla pietra.

    Dopo aver tessuto le meritate lodi di un allenatore, è giusto spendere due parole per le sue creature che, anche loro, hanno dimostrato di reggere bene i grandi incontri. Prima di parlare della squadra, non si può non dire quanto il giovanissimo Belec, ieri, sia stato fondamentale. Non un intervento fuori posto, non una sbavatura, nulla. Ha negato due gol all’apparenza già dentro. Chissà se dopo ieri sera non si sia risolta l’incognita portiere che ogni partita attanagliava i tanti supporter.

    Un altro grande merito del Carpi, ieri, è stato l’aver giocato “generoso”, tutti pronti a occuparsi della fase difensiva, per respingere le insidie che, specie nel finale di gara, provenivano dall’attacco rossonero. Menzione d’onore per Zaccardo, non perché la sua prestazione sia stata molto superiore alla media della sua squadra, ma per la sicurezza che trasmette negli interventi, da grande veterano. Solo una cosa è dispiaciuto notare: Lasagna e Borriello non parlano tanto; sono due prima punte, è vero, ma dal guizzo del primo e dalla solidità del secondo potrebbero nascere tante ottime palle. Magari Castori dovrà lavorare anche su questo aspetto, più psicologico che tecnico.

    Ora, terzo risultato utile consecutivo (contando la Coppa), morale alla stelle e ancora tanto entusiasmo. E giusto, naturalmente. Però, c’è un problema: la prossima partita non sarà una scampagnata, e non perché il posto non sia adatto: Empoli è una città splendida e magari in una giornata diversa un picnic lo si potrebbe organizzare. Sarà dura perché gli uomini di Marco Giampaolo, tolta la sconfitta contro la Juve, hanno messo in fila sei risultati utili nelle ultime sette gare. L’ex squadra di Maurizio Sarri non farà errori nell’impostazione e non sottovaluterà nessuna delle gare che la separano da qui alla fine del campionato. Dunque il pallino è nelle mani del Carpi che, se vorrà vincere, dovrà dare l’anima, come ha fatto ieri contro un Milan non in formissima, sì, ma pur sempre la squadra più titolata al mondo.

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