Caro Roberto, che delusione! Eri l’uomo dei nostri sogni, hai preferito i soldi degli altri
E’ chiaro a tutti, figurarsi a te, che non esiste paragone tra guidare l’Italia e l’Arabia, a maggior ragione se si ha contratto fino al 2026 e nonostante tu dicessi a tutti che, dopo il campionato europeo, volevi vincere la Coppa del mondo. Io ci credevo, come avevo creduto che saresti arrivato al trionfo di Londra. Dopo la mancata qualificazione al Mondiale, ti esortai a non dimetterti, come forse avresti voluto, e avrebbe voluto la maggioranza degli italiani. Non l’ho fatto per avere la tua approvazione, ma perché credevo in te, alla tua volontà, alla tua ambizione e anche al tuo lavoro. Eri stato l’uomo dei sogni, perché non darti ancora credito?
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Nelle tue rare interviste, dopo le dimissioni, te la sei presa con il presidente Gabriele Gravina, un amico più che un presidente, al quale, via pec, avevi chiesto che fosse sciolta la clausola della rescissione del contratto in caso di mancata qualificazione al prossimo Europeo. Eppure sapevi che non era questo il modo per chiedere altra fiducia, né per aprire un confronto. Lo staff non c’entra, le ragioni personali neppure. Lo sai, lo sappiamo. Non sono arrabbiato, solo deluso perché, dopo tante incomprensioni, con me eri sempre stato sincero. E allora ti chiedo: qual è il Roberto che ho conosciuto? E cosa farà da adesso in avanti che, dopo tante legittime e condivise aspirazioni, ha preferito l’Arabia al suo Paese?