Capone, il 'venezia' brilla a Pescara: l'Atalanta sorride, mentre il Liverpool...
STORIA FANTASTICA - Classe '99, è cresciuto nell'oratorio di Abbiategrasso per passare, poi, ai Soccer Boys di Turbigo. E proprio lì, l'Atalanta lo nota: al primo anno di Esordienti gioca centrocampista centrale di una linea a 4, dettando i tempi e facendo valere la sua tecnica. E la sua fantasia, che viene esaltata nei Giovanissimi. Portato via dal cuore del campo, viene spostato sull'out sinistro, dove prende il volo: quasi 30 gol, con i nerazzurri che sbattono in semifinale scudetto sulla forte Juventus. E lo scorso anno, in Primavera, i gol sono 19 tra campionato e Viareggio Cup, gol che attirano Gasperini, gol che lo portano ad accomodarsi sulla panchina della Prima Squadra. E ora, lontano da Bergamo, brilla nel 4-3-3 di Zeman: 4 gol col Pescara tra Coppa Italia e Serie B (1 e 3), si è preso il posto da titolare e l'Italia Under 19, nel ruolo che fu di Lorenzo Insigne. E pensare che...
SCIPPO MANCATO - ... il suo futuro poteva essere lontano dall'Italia. Era il 2014, e il Liverpool lo osservava da vicino, molto vicino, convinto di poterlo portare via da Zingonia, come altri club inglesi avevano fatto in passato con i vari Sala, Mannone, Zamblera e Dalla Bona. Niente da fare, la strada nerazzurra è più bella. E sicura. Capone ha avuto ragione a snobbare i Reds, con l'Atalanta che ora gongola visto che alla scuola di Zeman è destinato a crescere ulteriormente. In Abruzzo in prestito secco con l'amico rivale Latte Lath, sognando Neymar e studiando, da lontano, Gomez. Ma niente Papu dance, quando esulta indica, con le mani, il cielo, dove c'è nonno Carlo, scomparso nel 2014. Il "venezia" percorre la sua strada, col pallone incollato al piede.
@AngeTaglieri