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    Capello: "Italia stanca, Spagna brutta caduta. Contro la Croazia pensare di pareggiare è da peccato capitale"

    Capello: "Italia stanca, Spagna brutta caduta. Contro la Croazia pensare di pareggiare è da peccato capitale"

    • Redazione CM
    Fabio Capello, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, è tornato sulla sconfitta patita dall’Italia contro la Spagna, durante la seconda giornata di Euro 2024, mettendo nel mirino la sfida decisiva con la Croazia: “Senza troppi giri di parole: con la Spagna è stata una brutta caduta. Ma possiamo rialzarci. La qualificazione agli ottavi è lì, a un punto, e la Croazia lunedì ci offrirà l’occasione del riscatto. La missione è alla nostra portata, a patto di tenere a mente un paio di concetti emersi dal ko di Gelsenkirchen. L’Italia è sembrata presto stanca perché gli avversari sono stati superlativi. In tutto. Non sbagliavano un controllo, facevano girare la palla a una velocità pazzesca: la loro qualità in ogni reparto del campo ha fatto la differenza. Per gli azzurri è stata una lezione, ma va riconosciuto il valore degli avversari: questa Spagna è in primissima fila per vincere l’Europeo”.

    CROAZIA - “E così il nostro futuro passerà dalla Croazia, per molti una nazionale a fine ciclo. Sapete invece cosa vedo io? Campioni spalle al muro, i peggiori avversari possibili. Ci aspetta una partita particolare, dove anche l’orgoglio di confine gioca la sua parte, soprattutto per loro: non a caso, la Croazia è un’avversaria che storicamente ci fa soffrire. Bisognerà provare anche a variare le trame offensive, magari giocando più larghi, con più cambi di campo per cercare gli esterni e arrivare velocemente in area, dove possono inserirsi Barella e gli altri incursori: sulle fasce abbiamo qualità, penso a Chiesa e a Dimarco”.

    QUESTIONE DI SCELTE - “La condizione fisica, poi, sarà un fattore di cui Spalletti terrà conto, come del resto ha già fatto capire: schierare chi sta meglio, chi ha più gamba in questo momento, è la strada giusta. Lunedì avremo due risultati su tre a disposizione, occorre fiducia. Il che non significa entrare in campo pensando di amministrare: sarebbe un peccato capitale. L’Italia dovrà giocare per vincere e per dimostrare di poter dire la sua in questo Europeo. Perdere, anche giocando male, ci sta, fa parte del calcio, ma questa è l’ora del coraggio. Il nostro Europeo può diventare bellissimo”.

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