AFP/Getty Images
Capello: 'In Italia comandano gli ultrà, fanno quello che vogliono. Sciocchi i giocatori che vanno a salutarli'
IL CASO ITALIA - "Perché non c'è fermezza? Non lo so. Ma so che se un ultrà va allo stadio e si comporta com'è successo a San Siro, procura un danno a tutti: agli altri tifosi, allo sport. Solo in Russia ho visto cose peggiori. Là negli stadi c'è gente ha un'aggressività notevole, fisica e verbale. L'ho vista io stesso in azione. Però, quando i tifosi sbagliano, vengono puniti in modo duro. In Italia non è così: gli ultrà si sono impadroniti di un settore dello stadio e fanno quello che vogliono. Avete visto come si comportano i calciatori alla fine della partita? Non salutano tutto lo stadio dal centro del campo, non ringraziano ogni tifoso di ciascun settore: vanno sotto la curva, dagli ultrà. Una sciocchezza, una mancanza di rispetto verso gli altri. In trasferta è giusto che vadano nel settore occupato dai loro tifosi, da coloro che li hanno seguiti e sostenuti, ma in casa dovrebbero rimanere al centro del campo e trattare tutti allo stesso modo".
SU SAN SIRO - "Da sospendere quando ci sono quegli atteggiamenti? Assolutamente sì, sono d'accordo con chi sostiene che le gare vadano interrotte. C'è un problema, però. Non si capisce mai qual è l'intensità necessaria per prendere una decisione di questo tipo. Una volta i cori non si percepiscono abbastanza, un'altra volta viene tirata fuori una storia differente. Così, alla fine, le partite non si sospendono mai. E gli ultrà continuano a fare quello che vogliono".