Calciomercato.com

  • Getty Images
    Capello: 'Da Maignan e Maresca segnali forti, anche noi friulani offesi dai razzisti'

    Capello: 'Da Maignan e Maresca segnali forti, anche noi friulani offesi dai razzisti'

    Fabio Capello dice la sua sul caso Maignan. L'ex allenatore friulano del Milan ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Il portiere francese ha fatto bene, decisione giustissima. Fermandosi, Maignan ha puntato i fari su quello che stava succedendo, e che evidentemente in pochi avevano sentito. Come si può continuare a giocare di fronte a situazioni così incivili e vergognose? Ricordiamoci che allo stadio vanno anche i bambini, che messaggio passerebbe verso gli adulti di domani? Altrettanto giusta la decisione dell'arbitro di sospendere la partita. Sono stati due segnali forti. Questa è una battaglia che si combatte tutti insieme: tifosi, club, istituzioni. Bisogna agire e cercare di cambiare le cose con esempi, iniziative, provvedimenti. Il calcio è di tutti, ma per quei tre-quattro deficienti che vanno allo stadio solo ed esclusivamente per aggredire non ci può essere posto. Non chiamiamoli tifosi, non lo sono. Il gesto di Maignan, lo stop alla partita da parte dell'arbitro, sono misure corrette per fermare la deriva. Ora mi aspetto che i responsabili di quei cori vengano individuati e condannati. Anziché seguire logiche da branco, bisognerebbe che chi era vicino a quei cretini che urlavano 'scimmia' collaborasse con le autorità e la società: si tratta di un gesto di pochi, chi ha visto e sentito deve aiutare ad individuarli e punirli". 

    DA FRIULANO - "Ho seguito la partita da Dubai, dove mi trovavo per i Globe Soccer Awards. Quando ho visto Maignan abbandonare il campo e tornare negli spogliatoi mi sono sentito offeso anche io. Offeso, e arrabbiato, da friulano: la nostra è una terra di confine, dove la tolleranza, l'accoglienza e l'inclusione sono valori radicati da sempre nella cultura delle persone. Torno a sottolineare: a pochi stupidi sono bastati pochi minuti per rovinare l’immagine di una città, di una regione e di un club che è un esempio di integrazione. Udine non è razzista, il Friuli non è razzista. Ma il razzismo e tutte le forme di discriminazione vanno combattute, sempre e ovunque si verifichino". 

    Altre Notizie