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Capello: 'Così ho scoperto Ibra e l'ho cambiato. Al Milan sarà ancora più cattivo'
LA PRIMA VOLTA - "La prima volta che ho visto Ibra? Allenavo la Roma, eravamo a Berlino e ci fu un'amichevole con l'Ajax. Baldini mi aveva parlato di questo giocatore. Si stava riscaldando e giocò il secondo tempo, andai a guardarlo per vedere un po' come palleggiava e la sensibilità del piede. Tutto ciò che gli vidi fare lo fece anche in partita. Quando andai alla Juventus serviva un altro attaccante perché avevamo solo Del Piero e Trezeguet. Aveva un potenziale enorme, anche se era un po' particolare. Penso che fu l'acquisto economicamente più azzeccato che fece la Juventus: 16 milioni pagati in 4 anni. L'Ajax non credeva molto in lui, anche se dicono che magari l'hanno lanciato loro".
IL CONSIGLIO - "Gli dissi 'giochi sempre fuori area, per segnare devi giocare vicino alla porta'. Così gli feci preparare un video con tutti i gol di Van Basten, per fargli vedere i gol e i movimenti, e gli feci vedere la cassetta da solo in spogliatoio. Non glielo imposi ma voleva veramente migliorarsi. Si muoveva per tutto l'attacco senza essere un goleador, poi lo è diventato".
COSA PUO' DARE AL MILAN - "È uno che non vuole perdere, che trasmette qualcosa, che quando riceve la palla non la perde. Ti fa salire, sa giocare la palla, avanti alla porta non è egoista: è molto importante, vista anche la personalità che lui ha. Se lo pungolano sul fatto dell'età sarà ancora più orgoglioso, più aggressivo, più cattivo per far vedere ai suoi detrattori che è ancora in grado di essere fondamentale. E lo sarà, perché nel Milan c'è gente che gioca col braccino e lui non vuole così: farà capire che devono esprimersi al massimo e dare qualcosa in più. Credo che questi sei mesi sarà un professore che guida i ragazzi".