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Cannavaro in Italia a caccia di Kalinic: Paulo Sousa non chiude la porta
Un’eternità se vogliamo, perché fino ad allora saranno autorizzate speculazioni di ogni genere e tentativi più o meno folli dal punto di vista economico. E come se non bastasse, le parole di Paulo Sousa di ieri sera hanno lasciato la porta aperta: “Tocca alla società prendere queste decisioni, io devo fare il mio lavoro con quello che ho”, così il portoghese ha ribattuto a Cannavaro, tecnico del Tianjin, che aveva sottolineato come la questione non fosse ancora chiusa. Sono dichiarazioni che per la verità vanno di pari passo con la linea comunicativa adottata dall’allenatore viola negli ultimi mesi: risposte fredde e legate essenzialmente al campo, mai un accenno al mercato o a fatti di competenza non sua. Eredità anche di un mercato, quello del gennaio 2016, che lo segnò in modo indelebile.
In ogni caso, ad oggi, Kalinic resta con piena convinzione un calciatore della Fiorentina e quel che conforta il pubblico gigliato è che la sua parola ha grande rilevanza sull’affare, anche qualora il club viola decidesse per l’inopinata cessione a mercato chiuso. Il Tianjin probabilmente ci riproverà, e intanto oggi pomeriggio sarà di scena a Pisa in amichevole, forte di questa chiusura che anche dal fronte Sousa non sembra saldissima. Certo è che un trasferimento del bomber croato, che al momento appare improbabile, dopo tutto quanto è stato detto e scritto, via comunicati ufficiali, oltretutto senza la possibilità di pescare un sostituto, sarebbe molto complesso da spiegare all’ambiente viola. E tutto sommato abbiamo usato un eufemismo.