AFP/Getty Images
Candreva: 'Mai detto no al Napoli. Tutta la verità su Pioli e su Biglia'
Qualcuno temeva che, con l'arrivo di Stefano Pioli sulla panchina dell'Inter, Antonio Candreva avrebbe incontrato le prime grosse difficoltà della sua avventura nerazzurra. Retropensieri dettati dai trascorsi poco idilliaci dei due alla Lazio e spazzati immediatamente via dai fatti. L'esterno romano è una delle poche certezze di questa prima tribolata metà di stagione e, in un'intervista al Corriere dello Sport, ha espresso le sue senzazioni.
"Perchè ho scelto l'Inter? Essere cercato da un top club a livello mondiale per me è stato motivo di orgoglio. So che i dirigenti mi seguivano da tempo e, se una società così ti vuole, non puoi dire di no".
Anche il Napoli ha spinto per averla...
"E' vero, c'è stato un interessamento e il mio procuratore mi aveva avvertito che Lotito e De Laurentiis stavano parlando. Non è però vero che ho rifiutato di andare al Napoli e che ho chiesto un ingaggio assurdo. Se la trattativa non è stata conclusa, la responsabilità non è mia".
Niente da fare anche con l'Atletico Madrid...
"Gli spagnoli hanno fatto un'offerta per prendermi, ma Lotito la riteneva troppo bassa".
L'Inter ha messo sul tavolo 25 milioni, bonus compresi, e alla fine ha avuto l'ok della Lazio
"Il mio è stato il primo investimento del gruppo Suning nell'Inter e a livello personale non vi nascondo di essere orgoglioso che una famiglia così importante abbia voluto proprio me. Questo fatto è un motivo in più per dimostrare quanto valgo. Voglio diventare un punto di riferimento per l'Inter, migliorarmi e vincere con la nuova proprietà e i compagni. Qui c'è tutto per fare bene".
Sull'esperienza alla Juve: "Avevo 22 anni ed ero reduce da 6 mesi ottimi al Livorno. Forse avrei fatto meglio a restare sino al termine della stagione in Toscana, ma l'esperienza a Torino è stata positiva sia umanamente che come calciatore. Ho giocato con Cannavaro, Grosso, Camoranesi, Buffon e Del Piero, grandi uomini e grandi campioni".
Sui 4 cambi di panchina all'Inter: "Sinceramente non me l'aspettavo. Dobbiamo accettare la scelta di Mancini che ha deciso di non proseguire con noi. De Boer ha fatto un ottimo lavoro, ma i risultati lo hanno e ci hanno penalizzato. Dopo due partite con Vecchi, adesso c'è Pioli con cui cercheremo di migliorare la classifica".
Su de Boer: "Aveva ottime idee, ma la Serie A è difficile e purtroppo non aspetta nessuno. Quando non arrivano i risultati e le vittorie, anche se la squadra gioca bene, il primo a pagare è l'allenatore. Se siamo in questa situazione di classifica, noi calciatori abbiamo le nostre colpe. Potevamo fare di più, su questo non ci piove".
Sull'arrivo di Pioli: "Ero contento perche lo conoscevo e sapevo come lavorava. Noi siamo una squadra forte, abbiamo dei giocatori importanti, ma purtroppo in questo inizio di stagione non lo abbiamo dimostrato. Vogliamo farlo da adesso in poi. Magari con un allenatore italiano, preparato e che conosce bene il campionato, possiamo fare una grande rimonta. Non è assolutamente vero che la società mi ha chiesto un parere su Pioli".
Sui rapporti tesi alla Lazio: "Mauri inizialmente non aveva rinnovato e l'allenatore doveva scegliere il nuovo capitano. Io non mi aspettavo di avere la fascia perchè alla Lazio viene data solitamente ai giocatori con più anzianità. Pioli puntò su Biglia e lo spogliatoio naturalmente l'ha accettato. La questione è stata poi ingigantita: lui mi propose di fare il vice capitano e io preferii dire di no? Credete davvero che non ci siamo parlati per una stagione? Ma dai... E' una cosa ridicola e poi luio mi ha sempre fatto giocare. Siamo professionisti e lo scorso anno ho anche segnato 12 gol".
Sugli obiettivi stagionali: "Sappiamo che è difficile agguantare il terzo posto perchè ci sono diverse squadre davanti a noi, ma siamo l'Inter e abbiamo l'obbligo di andare in Champions League".
Su Biglia: "Se mi chiamerà, gli risponderò che qui abbiamo tanti bravi centrocampisti. Poi, se arrivasse a Milano, lo accoglieremmo in maniera positiva come i miei compagni hanno fatto con me".
"Perchè ho scelto l'Inter? Essere cercato da un top club a livello mondiale per me è stato motivo di orgoglio. So che i dirigenti mi seguivano da tempo e, se una società così ti vuole, non puoi dire di no".
Anche il Napoli ha spinto per averla...
"E' vero, c'è stato un interessamento e il mio procuratore mi aveva avvertito che Lotito e De Laurentiis stavano parlando. Non è però vero che ho rifiutato di andare al Napoli e che ho chiesto un ingaggio assurdo. Se la trattativa non è stata conclusa, la responsabilità non è mia".
Niente da fare anche con l'Atletico Madrid...
"Gli spagnoli hanno fatto un'offerta per prendermi, ma Lotito la riteneva troppo bassa".
L'Inter ha messo sul tavolo 25 milioni, bonus compresi, e alla fine ha avuto l'ok della Lazio
"Il mio è stato il primo investimento del gruppo Suning nell'Inter e a livello personale non vi nascondo di essere orgoglioso che una famiglia così importante abbia voluto proprio me. Questo fatto è un motivo in più per dimostrare quanto valgo. Voglio diventare un punto di riferimento per l'Inter, migliorarmi e vincere con la nuova proprietà e i compagni. Qui c'è tutto per fare bene".
Sull'esperienza alla Juve: "Avevo 22 anni ed ero reduce da 6 mesi ottimi al Livorno. Forse avrei fatto meglio a restare sino al termine della stagione in Toscana, ma l'esperienza a Torino è stata positiva sia umanamente che come calciatore. Ho giocato con Cannavaro, Grosso, Camoranesi, Buffon e Del Piero, grandi uomini e grandi campioni".
Sui 4 cambi di panchina all'Inter: "Sinceramente non me l'aspettavo. Dobbiamo accettare la scelta di Mancini che ha deciso di non proseguire con noi. De Boer ha fatto un ottimo lavoro, ma i risultati lo hanno e ci hanno penalizzato. Dopo due partite con Vecchi, adesso c'è Pioli con cui cercheremo di migliorare la classifica".
Su de Boer: "Aveva ottime idee, ma la Serie A è difficile e purtroppo non aspetta nessuno. Quando non arrivano i risultati e le vittorie, anche se la squadra gioca bene, il primo a pagare è l'allenatore. Se siamo in questa situazione di classifica, noi calciatori abbiamo le nostre colpe. Potevamo fare di più, su questo non ci piove".
Sull'arrivo di Pioli: "Ero contento perche lo conoscevo e sapevo come lavorava. Noi siamo una squadra forte, abbiamo dei giocatori importanti, ma purtroppo in questo inizio di stagione non lo abbiamo dimostrato. Vogliamo farlo da adesso in poi. Magari con un allenatore italiano, preparato e che conosce bene il campionato, possiamo fare una grande rimonta. Non è assolutamente vero che la società mi ha chiesto un parere su Pioli".
Sui rapporti tesi alla Lazio: "Mauri inizialmente non aveva rinnovato e l'allenatore doveva scegliere il nuovo capitano. Io non mi aspettavo di avere la fascia perchè alla Lazio viene data solitamente ai giocatori con più anzianità. Pioli puntò su Biglia e lo spogliatoio naturalmente l'ha accettato. La questione è stata poi ingigantita: lui mi propose di fare il vice capitano e io preferii dire di no? Credete davvero che non ci siamo parlati per una stagione? Ma dai... E' una cosa ridicola e poi luio mi ha sempre fatto giocare. Siamo professionisti e lo scorso anno ho anche segnato 12 gol".
Sugli obiettivi stagionali: "Sappiamo che è difficile agguantare il terzo posto perchè ci sono diverse squadre davanti a noi, ma siamo l'Inter e abbiamo l'obbligo di andare in Champions League".
Su Biglia: "Se mi chiamerà, gli risponderò che qui abbiamo tanti bravi centrocampisti. Poi, se arrivasse a Milano, lo accoglieremmo in maniera positiva come i miei compagni hanno fatto con me".