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    Candreva, due saggi di una tecnica sopraffina: è ancora un giocatore di prima fascia in Serie A

    Candreva, due saggi di una tecnica sopraffina: è ancora un giocatore di prima fascia in Serie A

    • Furio Zara
      Furio Zara
    "Il gesto" di questa settimana sono due. Ma appartengono allo stesso calciatore, si chiama Antonio Candreva e pochi in Serie A hanno la sua facilità/precisione/pulizia nel tiro. Contro la Roma ha segnato una doppietta. Nelle telecronache di una volta si diceva: “Gol di pregevole fattura”, ecco, una cosa così avrebbe potuto dirla il grande Pizzul. Oggi invece si urla: “Pazzesco!” oppure il bizzarro ed equivoco “Cos’ha tirato fuori???”, perché pare faccia più enfasi. Forse fa solo più maranza, ma tant’è.

    Dicevamo: in occasione del primo gol Candreva parte dalla zona sinistra dell’area, avanza palla al piede, si accentra, fa una finta, sbilancia e salta Smalling - ahia, chissà Mourinho cosa ha pensato quando l’ha visto difendere così - e poi calcia di interno collo. Calciare dal basso verso l’alto, da quella posizione, appena dentro l’area, significa imprimere più violenza al pallone e renderlo imprendibile per il portiere. Candreva è stato facilitato da un dettaglio, però decisivo e poco sottolineato. Il pallone - quando il giocatore della Salernitana si accentra - prende una buchetta e rimbalza, ponendosi così nella miglior condizione possibile per il tiro. Certo, l’errore di Smalling è quello di lasciare scoperta la sua parte sinistra, cioè la destra di Candreva, quella che spalanca l’orizzonte della porta difesa da Rui Patricio. Dovrebbe saperlo, Smalling: Candreva è destro, 9/10 in una circostanza così va da quella parte. L’inglese ha tentennato. E Candreva ne ha approfittato. Gran bel gol. Come quasi sempre - fateci caso - sono belli i gol di Candreva. Nascono da una tecnica di base sopraffina, perché parliamo di un giocatore che per come controlla/addomestica il pallone sta nella prima fascia del campionato.

    Il secondo gol di Candreva nasce in un contesto completamente diverso. Cross lungo dalla trequarti sinistra d’attacco, a pescare Candreva a destra. Il controllo del numero 87 della Salernitana fa la differenza. Di destro, interno collo - di piatto si sarebbe detto una volta - all’indietro, a sistemare il pallone per il tiro di sinistro. Cristante è tagliato fuori. E’ già in ritardo clamoroso sulle intenzioni di Candreva, perché segue il cross di Bradaric indietreggiando, dando la schiena al suo avversario. A quel punto si fa scavalcare - ha calcolato male la parabola - e l’errore diventa macroscopico. Sarebbe niente, se Candreva non inventasse un gol bellissimo. Il tiro di sinistro è sul palo lontano. E’ una traiettoria dolce, armoniosa, definitiva. Che pone una domanda: ma Candreva è destro o sinistro? E’ un destro naturale che usa il sinistro con grande - scusate l’impiccio di parole - naturalezza. Gol da vedere e rivedere. Gol di pregevole fattura, anzi no. Cos’ha tirato fuori Candreva, cos’ha tirato fuori? Grazie, è come se, non vogliamo saperlo.

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