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    Campio-nati l'11 aprile: oggi nasceva Cesarini, campione della Juve del quinquennio che girava con una scimmia sulla spalla

    Campio-nati l'11 aprile: oggi nasceva Cesarini, campione della Juve del quinquennio che girava con una scimmia sulla spalla

    CAMPIO-NATI l'11 APRILE Buon compleanno a:

    EZIO SELLA, 1956, attaccante di Viterbese, Fiorentina, Brescia, Sampdoria, Bologna, Verona, Arezzo, Ancona, Civitavecchia, Lodigiani. Poi ha fatto l'allenatore e dal 2007 è il fido Vice di Malesani, seguendolo nelle sue peregrinazioni. Da ragazzino era stato a lungo incerto se diventare calciatore o fantino (battutaccia!) A Firenze, dove lo chiamavano “Ezio-gol”( fu il primo giocatore a cui fu dedicato un coro “ad personam”) viene ricordato soprattutto per una rete segnata in zona Cesarini. 30 aprile 1978, penultima giornata di campionato, la Fiorentina, penultima in classifica, gioca in casa del Pescara, ultimo e già retrocesso, ed ha un solo risultato utile per continuare a sperare nella salvezza: la vittoria. Gli abruzzesi passano in vantaggio all'11' con un gol dell'ex Bertarelli. 7 minuti dopo pareggia Desolati su papera di Piloni. Al 28' della ripresa Antognoni, proprio lui, sbaglia un rigore. Ma all'89' su una punizione tirata da Galdiolo, Sella, appostato in aria, devia di stinco e segna. E' l'apoteosi e la settimana seguente i gigliati riescono a salvarsi. Ecco il servizio di Domenica Sprint sulla partita


    Ho menzionato, a proposito di Sella, la zona Cesarini e, per l'appunto, l'11 aprile era nato proprio
    RENATO CESARINI
    , 1906 (morto nel 1969). Si proprio lui, l'unico giocatore entrato nei vocabolari, grazie all'espressione “Zona Cesarini” che, come tutti stanno, sta ad indicare i minuti conclusivi e di recupero in un evento sportivo, in particolare nel calcio e, più in generale,  nel linguaggio comune fatti avvenuti, o situazioni, cui si è posto rimedio,in extremis.. Tutto grazie ad un gol in Nazionale a Torino contro l'Ungheria il  13 dicembre 1931. Il magiaro Ayar aveva segnato al 90' il gol del 2-2. “: «Mancavano pochi secondi alla fine,dirigeva lo svizzero signor Mercet. Ad un certo punto ebbi la palla. Avevo addosso il terzino Kocsis, un tipo che faceva paura. Non potendo avanzare passai alla mia ala, Costantino. Allora ebbi come  un' ispirazione, mi buttai a corpo morto, tirai Costantino da una parte, caricandolo con la spalla, come fosse un avversario, e fintai, evitando Kocsis. Il portiere Ujvari mi guardava cercando di indovinare da quale parte avrei tirato. Accennai un passaggio all'ala dove stava arrivando Orsi, Ujvari si sbilanciò sulla sua destra, allora io tirai assai forte, sulla sinistra, il portiere si tuffò, toccò la palla, ma non riuscì a trattenerla. Vincemmo per tre a due. E non si fece nemmeno in tempo a rimettere il pallone al centro».Dopo una  settimana. Eugenio Danese è il primo giornalista a parlare di«zona Cesarini», quando il 20 dicembre l’Ambrosiana batte due a uno la Roma con un gol diVisentinall’ottantanovesimo. A parte la zona era un bel personaggino. Nato a Senigallia, la sua famiglia era emigrata in Argentina quando aveva 2 anni. «Nella mia esistenza ho fatto il calzolaio, l'acrobata, il pugile, l'artista di strada, il calciatore,il radiocronista, l’organizzatore di corse ciclistiche, il suonatore” A gennaio 1930 torna in Italia ingaggiato dalla Juventus. I dirigenti cercano di spiegargli lo “stile Juve”, ma lui, che cambia camicia tre volte al giorno e dorme in lenzuola di seta, se ne sbatte. Gira con una scimmia sulla spalla, fuma un pacchetto di sigarette al giorno, impara l’italiano, dice lui, dalle maitresse e in piazza Castello apre una tangheria,con due orchestre e i musicisti vestiti da gauchos. Di sera a suonare c’è anche lui. Becca multe, le paga, se le fa anche un po’ scontare, ma non rinuncia alle scommesse e a se stesso:si rapa per tre volte i capelli a zero, si presenta ad una festa in pigiama bianco e foulard, arriva tardi all’allenamento,scendendo in smoking dal taxi, si cala dalla grondaia dell’albergo, dov’è in ritiro, per andare a fare baldoria, ricambia una bottiglia di champagneche gli fa arrivare al tavolo Edoardo Agnelli con altre dodici. Fu lui a scoprire Sivori e a portarlo alla Juve. Quel selvaggio di Sivori che non dava retta a nessuno, che s’inchinava solo a Cesarini e lo chiamava maestro. Giovanni Raboni dedicò alla Zona Cesarini una poesia dal titolo omonimo:

    Il tiro, maledizione, ribattuto
    sulla linea nell’ultima convulsa
    mischia a portiere
    nettamente fuori casa, fuori causa, col dito
    mignolo, con la spalla, con l’occipite, con
    la radice del naso
    dell’avversario accorso, guarda caso,
    da metà campo – o forse (chi capiva
    più niente con quel buio) dal compagno
    che va in cerca di gloria
    a scapito evidente degli schemi
    non più tardi di ieri ribaditi
    nella fantastica pace del ritiro
    dal mister quando ancora
    tutto, anche vincere, anche
    azzeccare questo tiro teso, radente, tra decine
    di gambe e lentamente
    spalancando la bocca
    correre verso il centro, rotolarsi
    nell’erba, in lenta muta sfida stendere
    le braccia al cielo era possibile…

    Buon compleanno a

    SALVATORE DI SOMMA
    , 1948, difensore Juve Stabia, Lecce, Pescara, Avellino. Dopo aver fatto l'allenatore in mezza Italia, è attualmente direttore sportivo del Benevento Nel 76-77 aveva ottenuto la promozione on A col Pescara, ma durante il calciomercato fu rispedito in B, all'Avellino, che , a fine stagione, viene a sua volta promosso nella massima serie per la prima volta. Nel 1984 fu tra i protagonisti di un brutto episodio ai danni di Carletto Mazzone, che rischiò di perdere un occhio per la bruciatura di una sigaretta, durante un Avellino- Ascoli Il fattaccio avvenne allo Stadio Partenio alla fine del primo tempo: nel tunnel verso gli spogliatoi il tecnico romano ebbe un alterco con il libero irpino Salvatore Di Somma, quel giorno infortunato dopo un'operazione di menisco. Il giocatore in precedenza era stato allontanato dal campo dopo essere stato visto stazionare dietro la porta dei marchigiani. A richiamare l'attenzione dell'arbitro Lombardo fu Walter Novellino, allora giocatore dell'Ascoli. Mazzone fu pesantemente insultato da Di Somma e a dare manforte al giocatore intervennero pure alcuni addetti ai servizi, e uno di loro feri' il tecnico al viso con la sigaretta accesa. Di Somma si discolpo' dell'accaduto accusando di aver reagito a Mazzone che gli aveva dato del "camorrista". Seguirono da parte del tecnico minacce perfino di una denuncia alla magistratura. Poi non se ne fece niente. In un'altra Avellino Ascoli, nel 1981,Di Somma ebbe un arresto cardiaco in campo per un colpo al ventre

    Buon compleanno anche alla “meteora” interista
    ANTONIO PACHECO
    , 1976, seconda punta uruguaiana. Arrivò a Milano nel gennaio 2001, sponsorizzato  da Alvaro Recoba e dal procuratore di entrambi Paco Casal. Voci di mercato sostennero che fu battuta la temibile concorrenza di Juve e Barca. Rimase un anno solare, giocando una partita in campionato ed una in Coppa UEFA. A inizio 2002 fu infatti dirottato all'Espanyol (in qualche modo a Barcellona ci arrivò) e poi fece ritorno in Uruguay, dove ha giocato fino all'agosto scorso

    Doppi auguri a

    IVANO BALDANZETTU
    , 1986, terzino destro, tornato a giocare nel Latina nell'ottobre scorso dopo un bruttissimo infortunio al ginocchio subito il 14 settembre 2014 in Entella Brescia, in seguito ad una folle entrata a martello del bresciano Di Cesare. Si era tatuato sul ginocchio una pipa, segno distintivo del Prof. Mariani, il chirurgo che l'ha operato e che parla di Baldanzeddu come il suo "migliore successo professionale"A febbraio, però, Balanzettu è stato purtroppo tagliato dalla rosa del Latina perché in sovrannumero

    Tanti auguri anche a

    GIUSEPPE CACCAVALLO, 1987, ala destra della Paganese
    DANIEL GEMIGNANI, 1994, mediano del Pontedera
    MARCO ANGHILER, 1991, terzino sinistro del Renate
    FABIO PADULANO, 1994, Ala sistra del Messina
    DAVIDE BOTTONE, 1986, centrocampista svincolato (spesso gli allenatori avversari esortano i propri uomini a fermarne l'azione urlando”Attaccate BOTTONE!)
    EDOARDO PAZZAGLI, 1989, portiere della Massese dal 10 marzo scorso. E' figlio del povero Andrea Pazzagli  


    GABRIELE PAOLETTI 1978,  ex portiere di PORTIERE di  Udinese, Messina e Arezzo, ritiratosi nel 2009
    GIORGIO MAGNOCAVALLO, 1957,  ex difensore e centrocampista  di Atalanta e  Lazio
    GIANCARLO BERTINI 1939, ex portiere di Reggiana e Taranto
    GIOVANNI SACCHI, 1940, libero, 402 partite giocate nel Lecco

    Chiudo qui il numero odierno della rubrica dei compleanni calcistici, che oggi erano però orientati anche verso l'ippica, vista la presenza di SELLA, CACCAVALLO E MAGNACALLO (Battutaccia finale!)

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