fabio.manfreda
Campio-nati il 20 aprile: auguri al maestro di Sacchi, all''erede' di Platini e ad Irma D'Alessandro
GIGI MAIFREDI, 1947,profeta del “calcio champagne", sia pe il gioco spumeggiante che proponeva sia perché faceva il rappresentante della Veuve Clicquot. Da un certo punto in poi, però, lo champagne cominciò a svaporare e seguì un rapido declino che lo portò a collezionare una lunga serie di esoneri: Bologna (91-92), Genoa (92-93) Venezia (94-95), Pescara (95-96), Esperance (in Tunisia) nel 1997 e Albacete (in Spagna) nel 98-99. Reggiana (2000-01). E infatti ha il rimpianto di “aver dilapidato un patrimonio calcistico girando da una squadra all'altra durante gli anni '90, ma ormai non si può più tornare indietro." Sacchi era un suo ammiratore, anche se “ lui a Parma giocava col povero Signorini libero, più due marcatori e la coppia Mussi-Bianchi esterni: tu la chiami zona questa cosa qua? Però Sacchi era furbo e di questo gli va dato atto: faceva una specie di 'best of' delle idee di tanti altri tecnici messi assiemi. Compreso me.” Riguardo alla sua esperienza alla Juve, non ha lesinato le accuse a Montezemolo "Quando nel 1990 fui scelto dalla Juve per allenarla toccai il cielo con un dito. Io sono juventino sin da piccolo e tutt'ora sono rimasto bianconero nel cuore. Purtroppo anche se in quel momento ero il miglior tecnico in grado di allenare la Juve e trasportarla nel cambiamento epocale del passaggio dal gioco a uomo a quello a zona, non mi resi subito conto dell'importanza del ruolo che ricoprivo. Iniziai subito malissimo con la Supercoppa ma non fu solo colpa mia. Mi venne detto in Società che potevo prepararla senza patemi tanto era un trofeo che non aveva nessun valore. Ed è la che cominciai a capire che qualcosa non andava nella nuova dirigenza appena orfana di un monumento come Boniperti, perché io sapevo che invece la Juve da sempre lottava solo per vincere. E' anche vero che sono stato un asino a non accettare il triennale che mi era stato proposto ad inizio stagione, ma alla base del mio licenziamento c'è stato soprattutto il litigio pre-natalizio avuto con la Dirigenza. Ero ancora furioso per aver gettato al vento il primo posto per colpa di un pareggio casalingo contro il Cagliari, e mi stavo mangiando la squadra quando scopriì che la Società invece di sostenermi stava pensando ad organizzare la festa natalizia. Scrivetelo, è questa la vera causa del litigio, altro che tutte quelle menzogne lette in questi anni. E poi in quell'anno non fummo per niente tutelati a livello arbitrale, basti ricordare che la fondamentale gara persa contro la Sampdoria fu decisa da un rigore inesistente per fallo presunto di Galia su Mancini. Noi eravamo una pianta in mezzo alla foresta, per la prima volta nella storia la Juve poteva esser attaccata. Alla base di tutto questo c'era la mancanza in società di una figura forte come Boniperti, di un tutore come Moggi. Montezemolo praticamente non c'era mai per i suoi mille impegni in giro: 2 giorni in America, 2 a Zurigo, l'incarico da dirigente in RCS ed inoltre viveva a Roma... Poi dopo la sconfitta di Genova ricordata prima, la stampa di Torino, che si sa bene è in prevalenza di fede granata, iniziò una campagna denigratoria contro di me ed è andata come tutti sapete. Ma io ho fallito solo la qualificazione alla finale di Coppa delle Coppe ma nonostante questo tutt'ora quando incontro Roberto Baggio ancora si scusa per gli errori di quella sera. In campionato mi era stato chiesto solo di fare un campionato di transizione.... Se fossi rimasto sulla panchina della Juve l'anno dopo avrei vinto lo scudetto ed avremmo costruito un ciclo di vittorie!"
Quanto a numero di esoneri è una bella lotta con un altro festeggiato di oggi
ANDREA AGOSTINELLI, 1957,ex centrocampista di Lazio, Napoli, Pistoiese, Modena, Atalanta, Avellino, Lecce, Genoa, Mantova, Lodigiani. Alla Lazio era detto “piccolo Re Cecconi”, a Napoli “Nino” vista la sua passione per il canto e il caschetto biondo alla Nino D’Angelo, a Pistoia “Magostinelli”. Il suo mentore fu l'allenatore Luis Vinicio che lo ebbe con se alla Lazio, al Napoli e all' Avellino Come allenatore anche lui era partito bene (promozione in serie B e successiva salvezza, nonostante una penalizzazione di 4 punti, con la Pistoiese, promozione in A sfiorata con la Ternana) ma dal 2001-02 comincia la serie infinita degli esoneri: Ternana dopo 2 mesi, Piacenza a febbraio, Napoli dopo 2 mesi, Triestina, Scende in C1 con la Salernitana, la squadra è in testa alla classifica, ma gioca talmente male da indurre la società ad approfittare del primo momento di difficoltà per esonerarlo. Nel 2010 subentra alla guida del Portogruaro ma non riesce a evitare la retrocessione. Nell'aprile 2013 subentra a Castori sulla panchina del Varese, ma fallisce l'obbiettivo play-off. Il 28 dicembre 2015 diventa emigrante alla rovescia, e viene ingaggiato in Albania dal Partizan Tirana, attualmente al secondo posto. Fu coinvolto, ma assolto, nel calcio-scommesse nell'82, mentre nel 2012 viene accusato di «aver posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento e il risultato della gara Portogruaro-Crotone del 29 maggio 2011 in concorso con il suo collaboratore David Dei e con il calciatore Claudio Furlan». Palazzi chiederà la squalifica per tre anni, ma il 18 dicembre viene condannato ad un solo mese. Nell'agosto 2014 il figlio trentatrenne Gianmarco, ex giocatore della Pistoiese, venne ritrovato morto in una stanza d'albergo di Montecatini.
OLEKSANDR ZAVAROV, 1961, ex centrocampista offensivo ucraino di Dinamo Kiev Juventus, dal1988 a al '90, e Nancy. Fu il primo giocatore sovietico a venire a giocare in Italia. Aveva la pesante responsabilità di raccogliere l'eredità di Platini. Ovviamente non ci riuscì (“comunque non era a Michel che assomigliava, ma semmai a un Totti, più avanzato, dribbling secco e visione di gioco” dice di lui il suo compagno Paquale Bruno) e da alcuni viene annoverato tra i “bidoni” In realtà non riuscì mai ad ambientarsi. Lo stipendio degli Agnelli veniva girato al partito comunista sovietico che poi passava due milioni (di lire) al mese al giocatore e "girava per Torino con una Duna: noi sospettavamo fosse quella di Ian Rush, andato via l’anno prima. Ma non è che comunque ai tempi noi lo facessimo sentire in difetto: tutti avevamo l’obbligo di andare all’allenamento in Fiat. Io avevo una Panda 4x 4” sempre P. Bruno). Non era allergico all'alcol («Vedevi girare queste bottiglie di vino, non si sa uscite da dove, negli autobus che ci riportavano dalle trasferte vicine. Puntualmente finivano in fondo, dove guarda caso c’erano sempre lui e Laudrup».) Recentemente ha ricevuto, come molti suoi connazionali, dal governo ucraino una lettera di richiamo alle armi,ma ha fatto sapere pubblicamente che si rifiuterà di imbracciare le armi nei territori dell’Ucraina orientale e di combattere contro la Russia, paese che considera come una seconda patria
DARIO KNEZEVIC, 1982, ex difensore croato di Livorno e Juventus. Nell'estate 2008 il buon Spinelli riuscì a cederlo, contemporaneamente, sia al Toro che alla Juve. Scelse poi il giocatore e finì in bianconero in prestito per un anno con diritto di riscatto. Il 29 ottobre 2008, tuttavia, nella partita col Bologna, si infortunò gravemente al ginocchio e terminò la stagione con 3 sole preseze per tornare poi a Livorno, dove è rimasto fino al 2012. «Non credo che si possa vendere un giocatore due volte. E' una questione di buona fede».(Urbano Cairo)
Tanti auguri anche a
KARIM LARIBI, 1991, mamma sarda e babbo tunisino, centrocampista del Sassuolo. Il fratello maggiore Omar gioca nella Pro Sesto, Nelle giovanili erano novelli fratelli Baresi, uno nell'Inter e l'altro nel Milan
SAID AHMED SAID, 1993, attaccante italo ghanese dell'Olhanense (Portogallo) ex Genoa, Chievo e Mantova
SERGIO SABATINO, 1988,terzino sinistro dell'Arezzo
FRANCESCO DI TACCHIO, 1990, centrocampista del Pisa
NICHOLAS ALLIEVI, 1992 , terzino sinistro del Feralpi Salò
HRVOJE MILICEVIC, mediano croato de L'Aquila, in prestito dal Pescara
FRANCESCO DI MARIANO, 1996, ala sinistra del Monopoli, in prestito dalla Roma
Buon compleanno, infine ad
IRMA D'ALESSANDRO, 1964, giornalista di Sport Mediaset