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    Milan, questo Calhanoglu non basta

    Milan, questo Calhanoglu non basta

    • Daniele Longo
    Sulle qualità tecniche di Hakan Calhanoglu in pochi hanno dubbi. Il nazionale turco ha nel suo repertorio la giocata che può determinare il corso di una partita. Dagli assist ai gol, sempre in un buon numero nella sua esperienza al Bayer Leverkusen. Qualità che hanno fatto innamorare Massimiliano Mirabelli, che in questo ragazzo nato a Mannheim crede molto.

    LUCE A SPRAZZI - La migliore versione di Calhanoglu i tifosi del Milan l'hanno potuta ammirare solo nella vittoria di Vienna in Europa League. Una prestazione da applausi in uno stadio speciale, quell'Ernst Happel stadion che è stato il teatro di ben due finali di Champions League a tinte rossonere. La società, in cuor suo, sperava che da lì potesse arrivare la svolta in termini di convinzione e adattamento a un realtà tutta nuova come quella italiana. Montella, seguendo anche le intenzioni che arrivavano dall'alto, gli ha dato fiducia nelle sfide contro Spal, Rijeka e Roma, lasciandolo in panchina solo contro la Sampdoria. Hakan non ha convinto appieno, da uno con le sua classe ci si aspetta maggiore personalità e continuità all'interno dei 90'. La motivazione data per l'espulsione con la Roma sera lascia perplessi, a questi livelli un giocatore non può dimenticare di essere già stato ammonito in precedenza. 

    PER IL MILAN SERVE ALTRO - Nella valutazione di questo avvio da parte del turco, vanno considerati diversi aspetti: dalle difficoltà con la lingua e ai ritmi di un calcio diverso rispetto a quello tedesco, finendo anche per il lungo periodo di inattività per via della squalifica nella scorsa stagione. Attenuanti che non possono diventare alibi. Calhanoglu nasce come trequartista ma al Bayer ha fatto spesso l'esterno di centrocampo, essere un giocatore da Milan significa anche sapersi adattare e dare il massimo in un ruolo diverso. La concorrenza c'è ed è di valore, con Bonaventura che tornerà titolare già nella sfida all'Inter del prossimo 15 ottobre. La fiducia di tifosi e società è un dato di fatto, quella di Montella sta crescendo: adesso tocca ad Hakan fare il salto di qualità.

     

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