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Calhanoglu: "Critiche? Sono abituato. Le ricevo soprattutto in Turchia, in Italia..."
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Il mercato lascia però spazio al campo, Calha è impegnato con la Turchia, di cui è capitano, a Euro 2024 e in conferenza stampa ha commentato la brutta sconfitta contro il Portogallo (3-0): "La partita del Portogallo non è la fine del mondo. Avevamo l’obiettivo fin dall’inizio di qualificarci e abbiamo ancora questa possibilità. Ieri non abbiamo ottenuto il risultato che volevamo, ma ancora nulla è finito. Abbiamo un'altra partita. Il nostro team ci crede. Durante la partita sono successe cose che non volevamo, è capitata un po' di sfortuna. Cose che succedono nel calcio. L’importante è che la nostra squadra ci creda ancora. Abbiamo parlato dopo la partita. Guardiamo avanti, dobbiamo farlo. Speriamo di andare agli ottavi", riporta FcInterNews.it.
NEL MIRINO DELLA CRITICA - "Capita di ricevere critiche nel calcio. Succede perché sei sotto i riflettori. Sono contento delle mie prestazioni. Sto cercando di soddisfare i desideri dell'allenatore. Il problema non sono io, ma la Nazionale. Stiamo facendo un sforzo, ricevo più critiche, non ascolto affatto, se avessi ascoltato non sarei venuto qui e non avrei fatto questa carriera. Mentre il nostro allenatore mi parla, altri tifosi stanno parlando. Ma sta a lui fare un'analisi. La decisione se giocherò o meno spetta sempre al nostro allenatore. Ricevo il maggior numero di critiche soprattutto in Turchia. Non ho sperimentato questa sensazione in Italia e Germania. Non so perché sia così".
LIVELLO BASSO NELLA NAZIONALE TURCA? - "Non so quante partite abbia giocato ciascun giocatore. Dipende da giocatore a giocatore. Questo non accade solo adesso, questo livello basso è sempre esistito nella Nazionale in generale. Succede inevitabilmente, queste cose succedono nel calcio. In generale siamo emotivi come Paese. Il Portogallo è una squadra forte. Hanno giocatori di qualità. Se si guarda al torneo, Spagna e Germania sono le favorite. Avremmo potuto battere il Portogallo. Quando siamo sotto 1-0 o 2-0 cadiamo subito e si perde la concentrazione. Dobbiamo migliorare questo aspetto".
LA SFORTUNATA AUTORETE DEL 2-0 - "Parliamo in campo, ma a volte non si sente a causa del rumore. Samet Akaydin e Altay Bayindir lottano per questa squadra; qui non esiste l'io, esiste il noi: vinciamo, pareggiamo e perdiamo tutti insieme. Continuiamo per la nostra strada. Con la Repubblica Ceca sarà una partita difficile, però li abbiamo battuti nell'amichevole. Crediamo e speriamo di continuare su questa strada. Tutto è più facile quando vinci. Il mister ha in mente una strategia, ma non posso dire quale. La Repubblica Ceca è una squadra combattiva e viva. Da giocatore, non posso dire molto".