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  • Ciclone scommesse:| Mauri va in Svizzera

    Ciclone scommesse:| Mauri va in Svizzera

    S'indaga a tutto campo: Palazzi a Cremona per Mauri, il pm Di Martino punta su Siena.
    Scommesse, il ciclone.
    Il capitano della Lazio settimana prossima in Svizzera per chiarire l'origine dei soldi.
    Giorni decisivi a Bari: un nuovo giocatore sta collaborando, ma sono emerse contraddizioni.

    Il procuratore federale Stefano Palazzi andrà nei prossimi giorni a Cremona per parlare con il pm Roberto Di Martino che indaga sulle scommesse. E il motivo del viaggio è Stefano Mauri, il giocatore della Lazio sul quale è in corso anche un’indagine della magistratura elvetica che ipotizza il reato di riciclaggio. La Procura di Cremona sta collaborando con le autorità svizzere per venire a capo del conto corrente intestato ai genitori del giocatore: ci sono finiti proventi di scommesse o si tratta di soldi con altre origini, magari in nero?

    Anche Palazzi — che attende di deferire Mauri per le combine di Lazio-Genoa 4-2 e Lecce-Lazio 2-4 — vorrebbe capirlo. Il calciatore laziale sarebbe contento di affrontare il procedimento sportivo senza questa nuova tegola e magari con in tasca un pronunciamento della Cassazione che certifichi che il suo arresto in estate è stato illegittimo. Per chiarire almeno i fondi la prossima settimana, approfittando anche della pausa del campionato, dovrebbe andare a Berna a rispondere alle domande dei magistrati. Palazzi vorrebbe deferirlo solo dopo aver chiaro il quadro generale. Anche per questo i prossimi deferimenti saranno quelli che riguarderanno il filone di Napoli, con le ammissioni del terzo portiere Gianello.

    Chiaro che Cremona non sarà l’unica tappa del procuratore federale: continuano i contatti anche con i pm di Bari per il nuovo filone che ha investito la squadra pugliese nelle stagioni 2007-2008 e 2008-2009. E che — solo quando le indagini saranno concluse, visto che i rapporti con la Procura di Bari non sono così agili come con quella di Cremona — rischierà di travolgere di nuovo il calcio italiano, con una nuova ventata di deferimenti per illeciti e omesse denunce. Questi sono giorni decisivi: continuano i controlli bancari e sui tabulati telefonici; dalle verifiche incrociate sarebbero emerse diverse contraddizioni. È indagata più o meno tutta la rosa dell’epoca (non l’allenatore Antonio Conte) più un dirigente della Salernitana e un carabiniere. Al di là delle tre partite che gli investigatori sono sicuri essere state taroccate (quelle contro il Treviso l’11 maggio 2008, il Piacenza il 9 maggio 2009 e la Salernitana il 23 maggio), si vuole capire l’entità del fenomeno prima di accertare le responsabilità singole. Ma il muro d’omertà sembra rotto: un nuovo giocatore ha deciso di collaborare. Palazzi è ovviamente spettatore molto interessato: oltre alle combine, vuole capire se i giocatori hanno scommesso su gare extra Bari.

    Ma se Bari si muove, Cremona non sta ferma. Le attenzioni del pm Di Martino tornano a occuparsi del Siena. Non c’è ancora un calendario di audizioni, ma gli investigatori vogliono innanzitutto risentire chi, davanti alla Procura federale, ha confermato le dichiarazioni di Filippo Carobbio, il pentito che è uscito un po’ «ammaccato» dai diversi gradi del giudizio sportivo, visto che per esempio non è stato creduto quando ha parlato della famosa riunione tecnica tenuta da Conte. Lo scopo di Di Martino sarà di irrobustire la sua credibilità con vecchie e nuove conferme: è molto probabile che saranno chiamati anche altri giocatori che sinora non sono stati ascoltati da Palazzi.

    Quasi sicuramente sarà chiamato di nuovo Cristian Stellini, e con ogni probabilità anche Salvatore Mastronunzio, il giocatore che tanto peso ha avuto nel processo ad Antonio Conte; poi il proprietario di un’agenzia di scommesse, Massimo Erodiani, fino ad arrivare, se sarà il caso, al presidente Massimo Mezzaroma, che più volte si è detto disponibile a farsi ascoltare.


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