Dopo le prime mosse della Procura di Cremona, ovvero della giustizia ordinaria, si è messa in moto quella sportiva, la quale deciderà il futuro prossimo del calcio italiano, Stefano Palazzi, procuratore della Figc, lunedì ha fatto visita ai colleghi lombardi (il pm Di Martino ha parlato di “massima collaborazione”) per fare il punto sulla situazione.
Ed ora Palazzi dovrà fare in fretta perché il tempo stringe:è necessario capire al più presto la composizione della serie A, B e LegaPro per poter comporre i calendari per la prossima stagione. Concetto ribadito dal presidente della Lega di A, Maurizio Beretta (“Mi auguro che vengano elaborati nelle tempistiche previste”), concetto che fa paura alle squadre coinvolte in qualche modo nella vicenda come l’Atalanta. Il timore è che il poco tempo per studiare le carte e fare indagini che ha disposizione la giustizia sportiva, faccia rima con un processo (se mai avverrà) sommario e che possa portare a pene esemplari per dimostrare che certi giochetti (o tentativi di tali) non sono tollerati. E questo anche nel caso le prove non siano così limpide. Se poi a questo ci aggiungiamo il diverso meccanismo della giustizia sportiva, il “gioco” è fatto. Le dichiarazioni fatte dai massimi dirigenti del calcio italiano sono andate in questa direzione fin da quando, lo scorso primo giugno, è scoppiato il bubbone dell’inchiesta “Last Bet”.