Calciomercato.com

  • AFP/Getty Images
    Calcioscommesse: 36 indagati a Bari, archiviazione per Ranocchia

    Calcioscommesse: 36 indagati a Bari, archiviazione per Ranocchia

    La procura di Bari ha emesso tre distinti avvisi di conclusione delle indagini a carico di 36 persone - tra cui 27 calciatori in attività ed ex calciatori - al termine di distinti filone d'indagine sul calcioscommessse della procura pugliese.
    Sono quasi tutti calciatori ed ex calciatori del Bari - tra cui l'attuale portiere del Torino Jean Francois Gillet e l'attuale capitano biancorosso Francesco Caputo - i 27 destinatari di uno dei tre avvisi di conclusione delle indagini fatti notificare dalla procura di Bari a 36 persone.
    Agli atleti viene contestato il reato di concorso in frode sportiva in relazione alle presunte combine di serie B Bari-Treviso del 10 maggio 2008 che finì 0-1, e Salernitana-Bari del 23 maggio 2009, 3-2. Le due partite - secondo l'accusa - furono vendute dai biancorossi in cambio di 220.000 euro complessivi: 70.000 per il match con il Treviso, 150.000 per quello con la Salernitana.

     

    Dopo la chiusura dell'inchiesta di Bari in merito al calcioscommesse, Andrea Ranocchia può tirare un sospiro di sollievo: per lui c'è l'archiviazione. "Non abbiamo ricevuto avvisi di garanzia, il che significa che a favore di Ranocchia dovrebbe esserci la richiesta di archiviazione - conferma a Sky Sport il legale del difensore interista, Adriano Raffaelli - Al termine delle indagini le alternative sono due: per gli indagati per cui si vuole procedere si fa l'avviso di conclusione delle indagini, per coloro i quali si ritiene di non procedere si fa la richiesta di archiviazione e dovrebbe essere il caso di Andrea".

    Il difensore si era avvalso della facoltà di non rispondere "ma la sua decisione non rispondeva a una raffinata scelta difensiva quanto invece alla circostanza che di questo episodio, Salernitana-Bari del maggio 2009, non sapeva veramente nulla. La convocazione della Procura di Bari, nella quale apprendeva di essere indagato come coinvolto in una presunta combine, fu un fulmine a ciel sereno, si è presentato da me e mi ha detto di non saperne nulla e quindi ha scelto di non rispondere, non puoi rispondere di qualcosa che non conosci".
    Raffaelli non si aspetta nemmeno sanzioni sul piano sportivo per una possibile omessa denuncia. "La richiesta di archiviazione a favore di Ranocchia fa pensare che da queste carte emerga la sua totale estraneità alla vicenda e quindi la sua non conoscenza - aggiunge - Lui è sempre stato tranquillo rispetto a quello che stava accadendo e si aspetta di non avere ulteriori fastidi sul piano sportivo. Se poi dovesse esserci la convocazione di Palazzi, rispondera'".
     

    Il problema delle scommesse non c'è solo in Italia; la Fifa ha esteso a livello mondiale le squalifiche a vita inflitte a 41 calciatori dalla Federcalcio sudcoreana nell'ambito di un'inchiesta su gare truccate condotta nell'estate 2011. Per 21 giocatori, che hanno confessato, la squalifica è stata sospesa per un periodo probatorio che va da due a cinque anni e durante il quale dovranno svolgere servizi sociali tra le 200 e le 500 ore.

    Il leader del Cremlino, Vladimir Putin ha deciso di farsi promotore personalmente di un disegno di legge che inasprisce pene e sanzioni pecuniarie per gli incontri truccati in tutti gli sport, a partire dal calcio. Una mossa con cui la Russia, Paese organizzatore dei Mondiali di calcio nel 2018 (anno in cui scade il terzo mandato di Putin), vuole adeguarsi agli standard internazionali, affrontando una piaga che la vede nella top ten della corruzione nel mondo del pallone. Il provvedimento, gia' sottoposto al parlamento, prevede una reclusione massima di sette anni (contro gli attuali tre mesi) e multe sino a un milione di rubli (25 mila euro) o, in alternativa, lavori forzati sino a 4 anni (adesso 360 ore). La nuova normativa vieta anche le scommesse da parte di giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti nelle agenzie dei bookmaker. In caso di condanna scattera' la squalifica. Gli investigatori sono autorizzati ad usare le intercettazioni per reprimere il fenomeno, mentre chi collabora' avra' sconti di pena.


    Altre Notizie