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  • Calciopoli, Moggi: 'Ci sarà da divertirsi'

    Calciopoli, Moggi: 'Ci sarà da divertirsi'

    Luciano Moggi torna a parlare di Calciopoli. L'ex direttore generale della Juventus è stato ospitato dal club bianconero di San Miniato Basso, dove ha presentato il libro 'Il pallone lo porto io' e ha risposto alle domande di un giornalista del quotidiano Il Tirreno: "Se sono preoccupato per l'esito del processo in Cassazione a Roma il 22 gennaio per la sentenza sul cosiddetto Calciopoli? Non vedo l'ora, e vi assicuro che ci sarà da divertirsi"

    Il consulente tecnico della difesa di Moggi, Nicola Penta ha spiegato: "Da una parte ci sono 10 assolti con il rito abbreviato e un condannato, Antonio Giraudo. Ci sono stati degli arbitri con atti fraudolenti, commessi in determinate partite, per cui condanniamo Giraudo per atti fraudolenti compiuti. Invece, nella sentenza ordinaria i giudici dicono che non ci sono atti fraudolenti, ma c’è stato un tentativo, però non si capisce in cosa consista questo atto di fraudolenza. Ecco perché quando verrà quel giorno sarà un bel giorno, io non vorrei essere nei panni di questi signori perché devono dare ragione a uno o all’altro. C’è una novità: il testimone più importante di questo procedimento è colui che a suo tempo vendette le famose schede (telefoniche) svizzere. Ma qualcuno ha sostituito 'svizzere' con segrete. Non erano segrete, erano svizzere. Quindi intercettabili come quelle italiane, ricaricabili come quelle italiane. Ma questa persona ha dichiarato il falso, sia durante l’interrogatorio dei carabinieri nel 2006, sia durante il dibattimento a Napoli. Ora la Procura di Napoli ne ha chiesto il rinvio a giudizio per falsa testimonianza ed è come avere un processo di un omicidio, con il teste che in qualche modo dichiara di aver visto l’assassino e ad un certo punto, 8 anni dopo, viene rinviato a giudizio lui. È un bel paradosso, no? Questo è il panorama di Calciopoli, dell’epilogo finale e di quella che è la giustizia italiana". 

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