La notizia più importante della settimana, per quanto riguarda il calcio in tv, è quella riguardante l'avvio della procedura di liquidazione di Dahlia Tv. Il socio di maggioranza, il gruppo svedese Air Plus, della famiglia Wallemberg (che controlla il 90% di Dahlia Tv), ha decretato di fatto la chiusura del canale a pagamento sul digitale terrerestre, una decisione della quale gli azionisti, riuniti in assemblea, non hanno potuto fare altro che prendere atto, così come i 150 dipendenti (di cui 25 giornalisti) della società. E presto dovranno prendere atto della decisione anche i tifosi delle otto squadre di Serie A (Cagliari, Catania, Cesena, Chievo, Lecce, Parma, Sampdoria e Udinese) abbonate al servizio di Dahlia.

Con la chiusura di Dahlia Tv, Mediaset diventa la padrona incontrastata dei canali a pagamento del digitale terrestre e non è escluso nemmeno che la società di Cologno Monzese decida di acquistare tutti i diritti televisivi che appartenevano a Dahlia Tv, cosa che garantirebbe al Biscione il monopolio delle partite di calcio sul digitale terrestre. "Per ora non lo so, ci penseremo", è stata, per ora, la replica di Fedele Confalonieri, numero uno del Gruppo Mediaset, a chi gli chiedeva se la società fondata da Silvio Berlusconi fosse interessata a rilevare i diritti sul calcio nel caso Dahlia Tv decidesse di restituirli alla Lega Calcio.

Con la scomparsa di Dahlia, e con una Rai alla canna del gas (per quanto riguarda il calcio), dopo la sconfitta subita (sempre da Mediaset, guarda caso) per quanto riguarda i diritti in chiaro della Champions League per il triennio 2012-2015, il calcio in tv è ormai quasi totalmente nelle mani di Mediaset (digitale terrestre) e Sky (satellite). Mediaset-Sky: Iva, campagne spot, diritti tv. La guerra continua, con solo due protagonisti. A quando lo scontro finale?