Nella classsica trasmissione della Rai, Paola Ferrari fa ormai fatica a tenere a bada l'irrefrenabile Gnocchi, che, fra una battuta e l'altra, intervista gli ospiti (a volte un po' in imbarazzo, come domenica Luis Enrique alle prese con una risposta su una domanda-battuta nei confronti di Francesco Totti) e fa anche l'opinionista. Quelle che lo scorso anno erano delle incursioni, si sono ormai trasformate in un quasi monologo, nel quale gli altri opinionisti (in particolare Adriano Bacconi) faticano ormai a inserirsi.

 

Su Italia 1, invece, dove Controcampo è tornato in formato ridotto e in orario posticipato dopo l'esilio su Rete 4, Abatantuono è sul ponte di comando insieme ad Alberto Brandi e Giuseppe Cruciani. In passato ospite saltuario della trasmissione, l'attore e tifoso del Milan ora è parte integrante del programma e ne detta i tempi insieme agli altri due protagonisti: uno (Brandi) apparecchia la tavola con gli argomenti del giorno, l'altro (Cruciani) stuzzica gli ospiti e cerca di gettare sul calcio uno sguardo diverso rispetto a quello, convenzionale, del giornalismo sportivo, e il terzo (Abatantuono) condisce il prodotto con il suo umorismo, che alterna a uscite da opinionista tradizionale.

 

Comici al potere, dunque, e non solo con le battute: il calcio parlato, anche quello delle opinioni 'serie' ormai è il loro. Un tempo c'era Mai dire gol: ora le trasmissioni istituzionali hanno preso il suo posto. E' per questo, forse, che la Gialappa's Band non trova più posto in tv?