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    Calafiori: "Mi godo la Nazionale e guardo Bastoni. Ritorno a Roma? Sono stato benissimo"

    Calafiori: "Mi godo la Nazionale e guardo Bastoni. Ritorno a Roma? Sono stato benissimo"

    • Redazione CM
    Riccardo Calafiori, difensore del Bologna, ha parlato in conferenza stampa dal ritiro della Nazionale, che tra pochi giorni comunicherà la lista definitiva dei 26 per Euro 2024: 

    "Sono accadute tantissime cose, ci sarebbero tantissime cose da elencare. Ma il miglioramento più grande è stato quello fatto dal punto di vista mentale, ho ragionato come se non fosse cambiato nulla dal Basilea alla Serie A, seppure quello italiano è un campionato molto più competitivo. Mi sono impegnato tantissimo".

    BASILEA - "Quella di Basilea non fu una scelta propriamente mia, fui quasi obbligato perché era l'unica squadra rimasta e fui costretto ad andare lì. Però dal primo giorno mi sono ricreduto, lì ho trovato quella continuità che mi è sempre mancata giocando trenta partite. Sì, c'è qualcosa di simile con Thiago: non è tanto importante in questa Italia chi occupa certi spazi, ma che vengano occupato nel modo e nel momento giusto".

    EMOZIONI A BOLOGNA - "Sì, ci sono similitudini tra i due approcci, l'esigenza del calcio di adesso è quella di andare in questa direzione, si cercano questi movimenti per non dare punti di riferimento. A Bologna posso dire solo grazie, fin dal primo giorno abbiamo vissuto un'atmosfera bellissima, l'ultima partita contro la Juventus è stata incredibile e non mi aspettavo così tanta gente quando abbiamo girato la città col pullman, anche perché era una qualificazione in Champions, non un trofeo".

    COSA NON E' ANDATO - "Sono successe una serie di cose e poi è andata così... non punto il dito contro nessuno. Con Mourinho all'inizio ho anche giochicchiato, poi sono andato al Genoa ed è andata male. Nel frattempo a Roma sono salite le quotazioni di altri giocatori, è emersa la possibilità Basilea e sono andato lì".

    PERCHE' AL PASSATO - "Ho parlato al passato perché i festeggiamenti sono finiti. Sul futuro ora non ci penso: siamo in Nazionale, vorrei godermi questa prima convocazione, ce la metterò tutta per andare all'Europeo. Vorrei concentrarmi su questo".

    MODELLO - "Tanto sono migliorato dal punto di vista mentale, in un calciatore è tanto importante questo aspetto, va allenato almeno tanto quanto quello fisico. Ho sempre avuto una buona personalità con la palla, ma con Motta ho proprio esagerato. Mi ha sempre chiesto di giocare palla al piede, senza paura di sbagliare anche se qualche errore l'ho commesso, per lui non era un problema. Cerco di rubare un po' in giro da tutti, ma qui c'è Bastoni che è devastante, cerco di prendere qualcosa da lui".

    CENTRALE O TERZINO - "Cambia tutto da terzino a centrale, la visione della palla e anche lo spazio da occupare. Per il resto, a tre o a quattro non cambia molto".

    ASTA PER IL FUTURO - "Il segreto è quello usato tutta la stagione, ovvero non cambiare nulla rispetto all'approccio avuto fin dai tempi di Basilea, sono sempre lo stesso calciatore".

    RITORNO A ROMA? - "Ormai dall'infortunio sono passati sei anni, ma la mia reazione è sempre stata quella di tornare in campo, non ho mai pensato che avrei smesso. Sul mercato non rispondo: coi miei ex compagni ho un bellissimo rapporto, sono cresciuto lì e sono stato molto bene, questo lo posso dire".

    RUOLO IN NAZIONALE - "Saper fare due ruoli, la duttilità credo sia un punto a mio favore. Poi vorrei avere la tua sicurezza sul fatto di andare all'Europeo: non sono così sicuro, ma mi alleno tutti i giorni per questo".

    RAIOLA - "E' stato fondamentale. Con lui mi sono visto poche volte, ma quando c'era da aiutare era sempre il primo. Fu lui il primo a consigliarmi l'operazione negli Stati Uniti, non fu una scelta facile ma gli diedi retta e alla fine è andata bene così. E' stato fondamentale".

    MOTTA E SPALLETTI - "Sono entrambi meticolosi. Cercano di migliorarti sempre, non accettano alcun errore".

    CHIELLINI - "Ho tanti punti di forza ma altrettante cose che devo migliorare. Credo sia difficile arrivare a marcare un attaccante come Chiellini, da quando sono nato credo sia stato il numero uno in assoluto. Ho tanto da imparare da lui, ma devo migliorare anche in fase di possesso".

    GRUPPO - "Si sente che c'è qualcosa di speciale, molti li conosco e molti li sto conoscendo adesso. Siamo uniti".

    LIBERO COME SCIREA E BARESI - "Come nomi certamente mi dicono qualcosa, ma non li ho visti giocare. Però il calcio oggi è molto diverso da allora, non si possono comparare le due cose".

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