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    Calafiori, il sogno dopo le lacrime. E ora il rinnovo per scacciare Juve e Psg

    Calafiori, il sogno dopo le lacrime. E ora il rinnovo per scacciare Juve e Psg

    • Francesco Balzani
    “Baciala ancora”. E’ il grido, la preghiera, la speranza dei tifosi romanisti al fischio finale di Roma-Young Boys. Il destinatario è Riccardo Calafiori autore di un gol capolavoro che ha regalato ai giallorossi il primo posto nel girone europeo. Immortalato dopo il bolide da fuori mentre bacia la maglia. Lui tifoso romanista dalla nascita così come Totti, De Rossi e Pellegrini. Lui nato il 19 maggio 2002, qualche giorno dopo il ben noto 5 in cui anche la Roma (oltre all’Inter) maledì l’ultima giornata di un campionato vinto di un soffio dalla Juve.

    LA STORIA - Oggi Riccardo si gode forse il momento più bello della sua vita dopo due anni di lacrime, sudore e tanti sacrifici. Che supera il campionato U17 disputato sottoetà con i classe 2001 e conclusosi con la vittoria dello scudetto di categoria. Il gol scudetto di Bucri arrivò su un magistrale cross dalla fascia proprio di Calafiori. Poi il dramma del 2 ottobre 2018. Quel giorno si giocava Roma-Viktoria Plzen di Youth League; Svoboda entra con un fallo killer su Calafiori e l’esito è atroce: rottura di tutti i legamenti e i menischi. Ginocchio quasi disintegrato e carriera a rischio. A visitarlo a Villa Stuart andò De Rossi. Dopo un anno e mezzo, invece, Calafiori si prende addirittura la prima squadra disputando una gran gara contro la Juve (rete annullata al Var) nell’ultima di campionato. E ora vorrebbe prendersi una maglia da titolare che sarebbe già assicurata se solo giocasse a destra, lontano da uno Spinazzola in forma super. 

    RINNOVO IN ARRIVO - “Diciotto anni sono pochi per promettersi il futuro”, canta Venditti. Ma non troppi per progettarlo insieme. Il rinnovo di Calafiori non è ancora arrivato nonostante sia in programma da tempo, ma potrebbe essere trovato dal terzino sotto l’albero di Natale. In ritardo, per “colpa” (si fa per dire) delle richieste di Mino Raiola che ha preso il ragazzo sotto la sua ala protettrice da mesi. La società voleva blindare il ragazzo con un quinquennale a salire da una base fissa di 500mila euro netti. Raiola chiedev invece per Calafiori un contratto di durata triennale, con stipendio più che raddoppiato rispetto all’offerta giallorossa: un milione e 200mila euro netti. Il gol di ieri, però, cambia i pensieri di Friedkin che si spingerà fino a 800 mila in un quinquennale a salire per l’ok definitivo di Calafiori che vuole restare alla Roma nonostante la corte di club come Juventus, Psg e Manchester United. Una via di mezzo che farà felici tutti. E Fonseca vuole puntare su di lui tanto da frenarne il prestito alla Fiorentina in estate quando serviva il sostituto di Kolarov in rosa. Ora Calafiori sembra molto di più. E’ sbocciato, e non tenerlo nel giardino di Trigoria dove è cresciuto sarebbe un delitto.

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