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    Calafiori: "Di Bologna mi mancherebbe tutto. Grato a De Rossi e Motta, un vaffa a Blessin"

    Calafiori: "Di Bologna mi mancherebbe tutto. Grato a De Rossi e Motta, un vaffa a Blessin"

    • Redazione CM
    "Anziché piangermi addosso ho fatto altro,  ho lavorato, sudato, sperato. Sono cresciuto mentalmente. Quando mi sono ripreso mio padre mi ha dato il nome "Ruspa", perché ero travolgente, non mi fermavo davanti a niente". Così, Riccardo Calafiori, intervistato da Sportweek, ha parlato dell'infortunio e di come lo abbia superato. 

    THIAGO MOTTA - "Parte tutto dalla libertà che ti dà l'allenatore, Motta mi ha visto subito anche come centrale difensivo: con lui ho imparato un mare di cose. E' la sua filosofia, non importa chi va ma quello spazio va aggredito e sfruttato. Senza paura e usando sempre la personalità.

    'RIVOLUZIONARIO' - "Come definirei Motta? Rivoluzionario, intelligente, rigoroso, preciso. Con lui ho imparato tanti aspetti specifici del calcio che non conoscevo. "

    IN CHAMPIONS - "La qualificazione in Champions è arrivata per l'unione che abbiamo, per la squadra che siamo diventati. Ci divertiamo e credo che tutto sia stato meritato."

    SE LASCIA BOLOGNA... - "Di Bologna mi mancherebbe tutto, la città, la gente, i compagni, Motta"

    IL SOGNO - "Vincere la Champions".

    GRATITUDINE - "A Daniele De Rossi: quando ero un baby infortunato lui mi portava a casa, mi aspettava, mi riprendeva. E a Totti. Ora a Thiago Motta, con lui ho imparato tanti altri aspetti del calcio che non conoscevo. Nella vita? A tutta la mia famiglia, agli amici dentro e fuori il calcio, che si tratti del mio migliore amico, che si chiama Cesaroni o di Bove della Roma o Bouah, che sta al Catania. E alla mia ragazza, Benedetta".

    MOURINHO - "Con lui cominciai anche abbastanza bene, poi ci fu la gara contro il Bodo in cui perdemmo 6-1: da lì le cose precipitarono. Io cominciai a guardare dalla panchina, le scelte andarono su altri ma la mia necessità e volontà erano quelle di giocare. Fu una sua scelta, certo, ma ti dico anche una cosa: io e Mou ci sentiamo, mi ha scritto diversi messaggi, c'è un bel rapporto fra noi".

    UN VAFFA - "A un allenatore che ho avuto al Genoa, Blessin. Mi impegnavo molto, mi allenavo duramente. La presa in giro non la accettavo, non mi è piaciuta".


     

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