Bologna, le pagelle di CM: squadra in vacanza, lotta solo De Silvestri
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Ravaglia 6: serata di gala per l'ex portiere della Sampdoria che torna titolare in quello che fu il suo stadio. Incolpevole su Malinovskyi, nega il raddoppio a Thorsby, poi si inchina a Vitinha.
(dal 40' st Bagnolini SV: ricorderà questa serata come quella del suo debutto in A)
De Silvestri 7: altra vecchia conoscenza blucerchiata, troppo esperto e freddo per farsi condizionare dalla pioggia di fischi che gli riserva il popolo del Ferraris. Ultimo ad alzare bandiera bianca. Gladiatore.
(dal 40' st Corazza SV)
Beukema 5,5: prova a fermare Gudmundsson usando le cattive, riuscendoci raramente.
Lucumi 5,5: unico superstite del reparto titolare, fatica a intendersi con i compagni di serata, commettendo anche qualche leggerezza di troppo.
Lykogiannis 6: esterno con pochissima licenza di far male, presidia la sua zona aiutando i colleghi in centro.
El Azzouzi 5: vaga per il campo alla ricerca di una posizione che non trova. E si fa pure ammonire, rischiando il rosso per proteste.
Orsolini 6: galvanizzato dalla pre-convocazione per l'Europeo prova ad accendere la luce di un Bologna già in vacanza. Purtroppo non sempre alle intenzioni seguono i fatti.
(dal 15' st Urbanski 6: molto mobile ma poco incisivo)
Moro 6: Motta lo piazza davanti alla difesa con la doppia mansione di fare da scudo e allo stesso tempo di far ripartire l'azione felsinea. Fa quel che può.
Fabbian 6,5: prova a rovinare la festa del Grifone salendo in cielo per incocciare un cross da destra di Orsolini. Il palo però ne guasta le intenzioni. Ci riprova altre due volte a inizio ripresa con ancor meno fortuna.
(dal 15' st Odgaard 5,5: sostituisce il migliore del Bologna facendolo decisamente rimpiangere)
Saelemaekers 4,5: l'incomprensibile nervosismo che ne caratterizza la serata finisce per minarne una prestazione del tutto anonima. (dal 25' st Karlsson SV)
Castro 5: eroe contro la Juve lunedì sera, completamente annullato oggi. Avrà tempo e modo per rifarsi.
All. T. Motta 5,5: si accomiata dal Bologna dinnanzi al pubblico che per primo lo ha visto sedersi su una panchina regalando un po' di campo a chi in stagione lo ha visto meno e infischiandosene del risultato. D'altronde può permetterselo dopo aver riscritto la storia del club.