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    Cagliarimania: una squadra con un cuore grande così

    Cagliarimania: una squadra con un cuore grande così

    • Marco Orrù
    Ci sono sconfitte e sconfitte. Nel calcio bisogna sempre analizzare le partite fino in fondo per capire come è andata realmente; si può vincere meritando oppure no e si può anche perdere meritando oppure no. Il Cagliari visto ieri contro l’Atalanta non si può dire che non abbia meritato la sconfitta o quantomeno non si può dire che i neroazzurri di Gasperini abbiano rubato qualcosa. Si può invece affermare che il Cagliari è uscito con onore dalla sfida contro la squadra col miglior attacco del campionato, 83 gol fatti in 30 partite.

    Dall’arrivo in panchina di Zenga sono state giocate 5 partite con 2 vittorie, 2 sconfitte e 1 pareggio. Ecco, dalla prima sconfitta contro il Verona all’esordio a questo ko arrivato ieri c’è un abisso. Al Bentegodi si era visto un Cagliari spento, quasi rassegnato, in balia di un avversario tra i più in forma del torneo. Ieri invece, al cospetto della squadra che può segnare 4-5 gol a chiunque, si è vista una squadra che ha messo il cuore oltre l’ostacolo. Lo splendido gol segnato da Simeone dopo dieci minuti aveva fatto sperare in un altro pomeriggio di gioia piena per i rossoblù, ma non si erano fatti i conti col Var che ha annullato un gol che l’anno prossimo, con le nuove regole (ci sentiamo di dire più giuste), sarebbe stato convalidato. Un colpo di mano fortuito e senza malizia da parte del ‘Cholito’ che però si è visto annullare il quinto gol consecutivo. Lì la partita avrebbe potuto girare dalla parte dei padroni di casa e invece, qualche minuto dopo, ha girato in favore dei bergamaschi, con il fallo da rigore del giovane Carboni e la conseguente espulsione: 0-1 e Cagliari in dieci.

    A quel punto, probabilmente chiunque stesse vedendo la partita, avrebbe pensato ad un’altra goleada dell’Atalanta, nonostante in campo ci fossero numerose riserve. Anche se, se la riserva è Muriel, divenuto col gol di ieri capocannoniere con 16 gol della squadra, non ci si allontana molto dai titolari. E difatti poi i rossoblù hanno rischiato più volte di subire il secondo gol, ma Cragno e alcuni legni hanno salvato la squadra. Squadra che però ha avuto anche il merito di rimanere aggrappata al match e di provare, di tanto in tanto, ad impensierire la retroguardia atalantina. Le occasioni non sono state tante, Sportiello non ha dovuto compiere grandi interventi, ma la minaccia era sempre dietro l’angolo ed è rimasta tale fino al 93’, minuto del fischio finale dell’arbitro.
    Un cuore grande così, è quello messo in campo dai rossoblù; pensiamo a Pisacane, che gioca reduce da due costole rotte nemmeno due settimane fa, oppure a Walukiewicz, uscito per noie muscolari a Bologna lo scorso mercoledì e in campo ieri per l’emergenza che ha colpito il reparto arretrato; ma anche Nainggolan, che in un momento normale probabilmente non avrebbe fatto tre partite consecutive in una settimana dopo esser stato fuori le precedenti gare; Marko Rog, un giocatore che ogni partita aggiunge un chilometro in più alle sue statistiche di corsa, inesauribile; al grande lavoro di Joao Pedro davanti che, dopo l’espulsione, si è dovuto sobbarcare anche il ruolo di centrocampista, e così via.

    Per carità, se analizziamo i risultati di ieri è chiaro che la sconfitta è pesantissima dal punto di vista della classifica; davanti hanno vinto Milan e Napoli, portando la quota Europa League a 46 punti, mentre le altre, è vero che il Parma e il Verona hanno perso, ma è altrettanto vero che Bologna e Sassuolo hanno vinto e dunque hanno scavalcato i sardi in classifica. Il sono europeo si allontana sempre di più, ma i tifosi sono comunque contenti di aver ritrovato un Cagliari che lotta su ogni pallone e in ogni partita.
     

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