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Cagliarimania: qualcosa si è mosso ma si continuano a pagare gli errori individuali. Bisogna liberare la testa altrimenti sarà sempre più dura
Eppure per larghi tratti c’è stata la sensazione che la partita dell’Arechi sarebbe stata “lunga e noiosa” e che avrebbe regalato ad entrambe le compagini un punto dettato dalla voglia di non farsi troppo del male, o meglio dire, dettato dalla paura di uscire dal campo a mani vuote. In queste partite così soltanto qualche episodio può muovere le acque e così alla fine è stato. Martegani al 79° perde una palla velenosa dando a Jankto la possibilità di servire un pallone perfetto a Luvumbo, che batte Costil e firma la rete del vantaggio. Terzo gol in stagione dei rossoblù e terza rete che porta la firma dell’angolano. Da qui in poi la partita diventa una “carambola”. Chi di errore ferisce di errore perisce, Obert svirgola e Dia punisce.
Finita qui? Certo che no. In meno di due minuti il Cagliari si riversa nell’area avversaria e Shomurodov con un bellissimo assist serve a Viola il pallone del nuovo vantaggio. Sembra fatta, la vittoria è ad un passo. Nel recupero arriva però la doccia fredda, Viola colpisce di mano dentro la sua area, il Var assegna il rigore e Dia batte nuovamente Scuffet. Non c’è più tempo per tentare un nuovo attacco. Un rigore molto dubbio (involontarietà o meno di Viola) nega così ai rossoblù la prima vittoria in stagione.
Si torna così in Sardegna con un punto, con la classifica che dopo tempo torna a muoversi e con un Cagliari più arrembante del solito. Questa volta la squadra di mister Ranieri ci ha creduto più del solito, aspettando l’occasione giusta per portarsi in vantaggio e soprattutto provando a conquistare la vittoria anche nei momenti più difficili. La dimostrazione è la reazione vista dopo il gol del primo pareggio dei padroni di casa. Il “vecchio” Cagliari avrebbe ceduto psicologicamente, invece c’è stata la grande reazione che ha portato nuovamente al gol. Finalmente.
Il problema della squadra però molto probabilmente è sempre lo stesso, ovvero il fatto di pagare a caro prezzo gli errori individuali. In Serie A purtroppo i cali di concentrazione non sono ammessi ed anche un piccolo errore può risultare essere decisivo. Se ci pensiamo alla fine ieri i gol sono arrivati da una svirgolata di un difensore ed un tocco di mano, che, come detto prima, resta dubbio.
Si iniziano a vedere alcuni frutti del lavoro di Ranieri, che come suo solito riesce a lavorare non solo sulla tattica della squadra ma anche sulla testa dei giocatori. Servirà ancora del tempo ma intanto questo “nuovo” campionato inizia con il bicchiere mezzo pieno. Domenica sarà la volta del Frosinone in casa ed è giunta anche l’ora di conquistare la prima vittoria stagionale e se l'atteggiamento dei rossoblù sarà quello visto ieri a Salerno, l’obiettivo non sarà così irraggiungibile.