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    Cagliarimania: il cuore oltre l’ostacolo. La rivincita di Alberto Cerri e la speranza salvezza

    Cagliarimania: il cuore oltre l’ostacolo. La rivincita di Alberto Cerri e la speranza salvezza

    • Antonio Cinus
    Quando tutto ormai sembrava veramente finito il Cagliari risorge dalle proprie ceneri come l’araba fenice. Nella serata di ieri è successo veramente di tutto, un qualcosa che sicuramente ricorderemo a lungo comunque vada a finire questa, per ora, drammatica stagione rossoblù. 

    Al minuto numero 91 ci trovavamo in pratica in Serie B, perché se perdi con il Parma fallisci l’ultima spiaggia e chiudi certamente il campionato in anticipo. Poi da nulla la fiamma, quel ribaltone che nessun tifoso avrebbe mai detto. Prima Gaston Pereiro, fino a quel momento assente, poi Alberto Cerri. Due reti nel giro di 4 minuti, due reti che valgono oro, perché ora possiamo tornare a sperare nel miracolo salvezza.

    Una vittoria ottenuta tra il 91esimo e il 95esimo minuto, una vittoria rocambolesca che sicuramente darà nuovi stimoli alla squadra. Vincere “normalmente” sarebbe stato di aiuto per il finale di stagione, vincere in questo modo sarà ancora più stimolante per tutti. Finalmente il Cagliari tira fuori i cosiddetti attributi, ci mette anima e cuore e manda un segnale forte al campionato. Siamo ancora vivi. Perché quando tutto sembrava ormai andato la squadra ha ritrovato la compattezza che mancava, finalmente siamo tornati ad essere una squadra, unita più che mai.

    E se lo siamo è anche grazie a Sant’Alberto Cerri, ragazzo timido e silenzioso che ieri si è preso l’ennesima rivincita. Cerri, classe 1996, nato proprio a Parma, venne prelevato dalla Juventus per una cifra pari a 10 milioni. Una cifra ritenuta alta secondo i tifosi che pensano a questa mossa come un salva bilancio per le casse bianconere. Una plusvalenza fittizia, ecco come viene etichettato Cerri all’inizio del suo cammino in rossoblù. Eppure qualche anno prima, nel 2015, arriva in prestito per riportare la squadra in Serie A. Forse è proprio qui che non sboccia il grande amore con i tifosi, 2 sole reti in 26 partite. Però diciamolo, una di queste è stata la rete del 3 a 0 nel giorno del ritorno in Serie A in casa del Bari.

    Cerri non è un bomber di razza, anzi, secondo me è più un assist-man, un attaccante boa, di quelli che tengono sù la squadra nel momento del bisogno e spizza le palle per i compagni. Ma Albertone, come viene chiamato affettuosamente dai propri compagni, non ha mai ceduto di un millimetro, nonostante abbia avuto più periodi bui che luminosi con la maglia sarda. Nel dicembre del 2019 si prende una piccola prima rivincita, siglando la rete del 4 a 3 in rimonta contro la Sampdoria. “Sei bella come una rete di Cerri al 96esimo”, questa la scritta apparsa davanti alla Sardegna Arena il giorno dopo. Che Cerri abbia trovato l’amore con i propri tifosi? Si per un breve periodo possiamo dire di sì, ma poi se un attaccante segna poco sappiamo che finisce nuovamente nell’occhio del ciclone e delle critiche.

    Tutto fino a ieri sera, tutto fino al minuto numero 94 di Cagliari-Parma. Un dèjà vu. Nel momento del bisogno, forse nel momento decisivo della stagione, ecco Alberto Cerri, che svetta più in alto di tutti e spinge di testa il pallone della speranza. 4-3, proprio come la Sampdoria, proprio all’ultimo respiro, proprio contro la squadra che da giovane aveva deciso di non credere in lui (ecco perché tanta rabbia nell’esultanza). Tranquillo Alberto, come dicono i Maneskin “parla, purtroppo la gente parla, non sa di che cosa parla”.

    E se oggi siamo qui, ancora speranzosi per la salvezza, lo dobbiamo anche a Cerri, ragazzo a cui forse gliene sono state dette veramente tante. Se ci salveremo ci ricorderemo di questo gol, ma no, cosa stiamo dicendo, questi due gol di Cerri verranno ricordati comunque sempre per le emozioni che ci hanno fatto vivere. Grazie Albertone, l’uomo della zona Ce...rri.
     

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