Manca l’ufficialità, ma otto milioni di euro versati nelle casse del Cagliari Calcio, rappresentano una garanzia concreta che il cambio di proprietà è solo questione di giorni. Niente stelle e strisce, alla fine l’ha spuntata il gruppo Fluorsid, capitanato dal giovane imprenditore lombardo Tommaso Giulini. A questo punto sorge il dubbio, più che legittimo, che l’operazione Silvestrone sia stata orchestrata ad arte per sviare l’attenzione verso altri scenari e nel frattempo tessere gli accordi con il vero potenziale acquirente del Cagliari, ossia Tommaso Giulini. Alla luce degli ultimi sviluppi assume un significato più chiaro quanto affermato da Cellino nei giorni scorsi, ossia che Luca Silvestrone rappresenta solo se stesso e che i misteriosi investitori americani non sono mai esistiti. E’ meno chiaro se il presidente fosse a conoscenza sin dall’inizio della poca serietà della proposta pseudo americana. Se così fosse che senso ha l’incontro di Miami con relativa stretta di mano e dichiarazioni all’Ansa?
Una colossale presa in giro insomma. Che probabilmente è servita a qualcuno per farsi un po’ di pubblicità (che non sempre fa rima con dignità). Aveva quindi ragione quella vecchia volpe di Massimo Moratti, quando qualche settimana fa disse che il Cagliari era già stato venduto ad una famiglia di amici. Ma allora le sue parole non suscitarono troppo interesse; si era troppo presi dal sogno americano, dal mega stadio che avrebbe fatto invidia a tutti gli impianti europei, dai sogni di Champions League. E l’amico citato da Moratti era proprio Giulini, che in passato è stato membro del consiglio di amministrazione dell’Inter. Proprio con la squadra neroazzurra, se si dovesse concretizzare il passaggio di proprietà, si avvierebbe una collaborazione che porterebbe in rossoblù giovani promesse interiste. Ma siamo sempre nel campo delle ipotesi; come quella, suggestiva o inquietante (a seconda dei punti di vista) del possibile arrivo di Zeman sulla panchina rossoblù.