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    Cagliarimania: come si cura la Pavo-dipendenza?

    Cagliarimania: come si cura la Pavo-dipendenza?

    • Mauro Cossu
    Quando il gatto non c'è, i topi ballano. Si può riassumere così la gara del Cagliari in quel di Parma. I topi, in senso metaforico sia chiaro, sono stati i calciatori gialloblù, che hanno fatto il bello e il cattivo tempo nella metà campo avversaria, soprattutto con Gervinho e Inglese. Il gatto, assente giustificato, è stato Leonardo Pavoletti, fermato da una lombalgia acuta che lo ha costretto a dare forfait a poche ore dalla gara. Pavoloso è rimasto nell’hotel che ha ospitato i rossoblù nella trasferta emiliana, senza neanche raggiungere il Tardini con il resto della squadra. Un problema non nuovo per il numero 30, che già ad agosto aveva patito lo stesso infortunio: in occasione della mini tournée in Turchia l’attaccante aveva dovuto alzare bandiera bianca nel primo tempo contro il Fenerbahce. A Parma, l'assenza di Pavoletti ha pesato non poco nell'economia della partita: il Cagliari è stato poco cinico, non ha trovato punti di riferimento davanti, nessuno è stato in grado di tenere alto un pallone e far salire la squadra nei momenti delicati dell'incontro. Un lavoro che di solito spetta a Leo, finora trascinatore della compagine rossoblù. E i numeri, in tal senso, non mentono: senza Pavoloso, da quando la punta livornese è sbarcata in Sardegna, il Cagliari non ha mai vinto. Mai. Quattro sconfitte (contro Chievo, Inter, Pordenone in Coppa Italia e Parma) e un pareggio (l'1-1 di Crotone della passata stagione). Un dato statistico che mette spalle al muro i rossoblù, sempre più afflitti da Pavo-dipendenza.

    Curare questo "male" non sarà affatto semplice, perché in attacco il Cagliari non ha un altro interprete con le caratteristiche del numero 30. Sau e Farias non possono certamente fare quel tipo di lavoro sporco di cui ha bisogno il club sardo, Cerri potenzialmente è il naturale vice Pavoletti, ma le sue prestazioni - per il momento - sono soltanto lontane parenti rispetto a quelle sfornate dall'ex Napoli. Ecco perché, se il ko di Empoli sembrava solo un incidente di percorso dopo le convincenti prove con Sassuolo, Atalanta e Milan, il Parma lo ha fatto diventare un vero problema. Contro le neopromosse i rossoblù sono rimasti all’asciutto in 2 sfide su 2 dall’inizio di questo campionato. Sicuramente non si tratta di drammi irrimediabili, poiché il percorso del nuovo corso targato Maran è appena iniziato, ma questi scontri diretti contro avversarie che puntano all’obiettivo comune della salvezza possono risultare decisivi nel rush finale. Ora la palla passa a Maran, che deve trovare la giusta cura per far ripartire il Cagliari in vista dei prossimi impegni, magari trovando altre chiavi di lettura in caso di assenza di Pavoletti. Il Cagliari ha bisogno di certezze - è vero - e il numero 30 è una di queste, ma una squadra che punta fare il salto di qualità non può dipendere da un solo giocatore. L'imperativo, ancora una volta, è voltare pagina, a partire dal turno infrasettimanale che vedrà i rossoblù ospitare alla Sardegna Arena la Samp. Sarà l'occasione giusta per testare il carattere e la voglia di reagire degli uomini di Maran, chiamati a ribaltare le critiche dopo la sconfitta di Parma. Con o senza Pavoletti.

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