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    Cagliarimania: caro Mancini, sicuro che questo Pavoletti non sia da Nazionale?

    Cagliarimania: caro Mancini, sicuro che questo Pavoletti non sia da Nazionale?

    • Mauro Cossu
    Un punto che vale triplo, quello conquistato dal Cagliari nella tana della Fiorentina. Considerate le assenze (Srna e Klavan su tutti), e l'utilizzo a mezzo servizio di Pavoletti, il pari strappato al "Franchi" contro la banda di Pioli ha il retrogusto della vittoria per i rossoblù di Maran. Un Cagliari tenace, in tutti i suoi interpreti, che ha compensato le numerose assenze soprattutto nel reparto arretrato. Una squadra da combattimento, che ha lottato alla morte su ogni pallone, ma anche in grado di giocare in punta di fioretto con naturalezza e qualità. E una forza mentale da grande squadra, indispensabile per rimontare lo svantaggio incassato a metà ripresa su calcio di rigore, trasformato da Veretout e concesso con l'ausilio del VAR per un dubbio intervento di Barella su Chiesa. Maran si è dimostrato un allenatore vero, capace di plasmare alla perfezione (o quasi) un'intera rosa, dove le cosiddette riserve non esistono, dove tutti si sentono parte integrante del progetto. Un esempio? Fabio Pisacane, che - sulla carta - parte come alternativa a Klavan, Ceppitelli e Romagna, ma che contro la Viola ha sfornato una prestazione a dir poco sontuosa.

    Ma i riflettori, ancora una volta, sono tutti puntati su Leonardo Pavoletti. L'attaccante rossoblù, diventato papà del piccolo Giorgio nella notte precedente alla gara del "Franchi", ha raggiunto i suoi compagni a Firenze in mattinata. Maran lo ha fatto partire dalla panchina, lui è entrato e dopo appena 7 minuti ha pareggiato il gol di Veretout. Di piede, come non gli capitava dall'aprile scorso. Un gol fantastico, da vero killer d'area di rigore: attacco al primo palo col sangue agli occhi, scivolata perfetta per tempismo e coordinazione che ha tagliato fuori difensore e portiere. Palla in fondo al sacco, una sentenza. Per Pavoloso si tratta del sesto gol stagionale (4 in campionato e 2 in Coppa Italia), per una media di una rete ogni 123 minuti giocati. Gol a parte, l'ingresso in campo di Pavoletti ha dato una scossa psicologica ai rossoblù, trascinati dal carisma e dalle doti di leadership del loro centravanti, per l'ennesima volta decisivo. Con il sigillo alla Fiorentina, Leonardo è arrivato a quota 95 in carriera (39 in A), ad un passo dal traguardo dei 100 gol. Il mirino verso l'obiettivo "tripla cifra" è già puntato. Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: caro Mancini, sicuro che questo Pavoletti non sia da Nazionale? Noi, nel nostro piccolo, una risposta ce l'avremmo...

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