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    Cagliarimania: Barella meglio di Nainggolan. Ecco perché

    Cagliarimania: Barella meglio di Nainggolan. Ecco perché

    • Mauro Cossu
    "Nicolò Barella mio erede? Mi ci rivedo in molte cose". Parola di Radja Nainggolan, ex centrocampista del Cagliari e attualmente in forza all'Inter. Un paragone, quello tra il campione belga e il giovane talento rossoblù, che va avanti da diverso tempo e che trova sempre più riscontri tra i principali addetti ai lavori. E i numeri, come spesso accade nel calcio, non mentono: in fase offensiva, nell'ultima stagione, il gioiellino sardo ha avuto una precisione al tiro maggiore rispetto a Nainggolan (47,8% contro 28,3%) mentre il belga ha un numero di occasioni create maggiori (50 a 34); in fase difensiva Barella ha dati ampiamente superiori per contrasti e intercetti, mentre Nainggolan ha maggior precisione nei passaggi nella metà campo avversaria (76% a 68%). Numeri che indicano due giocatori molto simili, non solo dal punto di vista caratteriale e fisico. Ma Barella e Nainggolan sono accomunati anche da un altro aspetto non di poco conto: hanno lo stesso agente, vale a dire Alessandro Beltrami, al quale tutti e due sono legatissimi non soltanto a livello lavorativo.

    E allora la domanda sorge spontanea, perché Barella sarebbe meglio di Nainggolan? Per un semplice motivo: all'attuale età di Nicolò (21 anni) Radja giocava a Piacenza, in Serie B, e fino ai 19 anni il belga aveva collezionato appena due presenze nel campionato cadetto. Certo, l'exploit successivo è stato impressionante e gli è valso il podio dei migliori centrocampisti della Serie A, ma Barella - anche qui i numeri non mentono - ha già due stagioni abbondanti ad alto livello in attivo nel massimo campionato italiano con il Cagliari e, considerati i 9 anni in meno rispetto al belga, ha ancora ampi margini di crescita sotto tutti i punti di vista. Non solo: il classe '97 - come analizzato - ha già statistiche (di gioco e non realizzative) paragonabili proprio a quelle di Nainggolan nonostante l'importante differenza di età tra i due. Eppure, quando Radja faticava ad imporsi in cadetteria, Nicolò è stato in grado di prendere per mano il suo Cagliari e trascinarlo verso la meta anche nei momenti più difficili. Lo ha dimostrato lo scorso anno, quando è stato sempre l'ultimo ad arrendersi di fronte ad una retrocessione che sembrava cosa fatta. Lo sta confermando anche quest'anno, quasi sempre con la fascia da capitano al braccio, con le sue prestazioni da leader indiscusso. Poi, ecco la ciliegina sulla torta, la chiamata in azzurro con tanto di esordio in gare ufficiali. Un altro sogno che si avvera, dopo quello di giocare per la squadra che tifa fin da bambino. Un cagliaritano in Nazionale, da titolare, da protagonista. Lo aspettava tutta la Sardegna e lo aspettava anche Barella, già convocato in diverse occasioni ma mai in campo con la maglia azzurra. Personalità, tanta sostanza, geometrie e pericolosità in zona gol: il debutto con la selezione di Mancini alza ulteriormente l'asticella per Nicolò, che ora sarà chiamato a trascinare ancora una volta il Cagliari in campionato. I numeri per riuscirci, nonostante l'età, ci sono tutti.

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