Cagliari, il meglio e il peggio del 2012
IL MEGLIO
Daniele Conti - Voto 10. Nel 2012 è entrato nella storia raggiungendo le 369 presenze con la maglia rossoblù. Un record forse ineguagliabile. Ormai non è più 'il figlio di Bruno', dopo tredici anni di militanza è diventato un giocatore fondamentale per il Cagliari, capitano vero in campo e fuori, faro del centrocampo.
Marco Sau - Voto 9. Il giovane talento sardo è indubbiamente una delle note più liete del 2012. Dopo diversi anni di gavetta nelle serie minori, dove si è fatto notare per le sue doti di goleador (ben 41 reti in due anni con le maglie di Foggia e Juve Stabia), Cellino ha deciso di puntare su di lui lanciandolo nel palcoscenico della serie A. E lui ha confermato la sua classe e le sue capacità realizzative, dimostrando di saper fare gol anche a livelli più alti. Nel campionato in corso è andato a segno già cinque volte; da applausi le reti al Siena e al Parma con la sua specialità, il pallonetto a scavalcare il portiere in uscita.
Mauricio Pinilla - Voto 8. Il suo arrivo nel gennaio scorso è stato provvidenziale. Al Cagliari mancava un uomo di peso al centro dell'attacco e il cileno ha colmato alla grande quel vuoto. La permanenza in serie A porta innanzitutto la sua firma; con otto reti in quattordici presenze 'Pinigol' ha dato un contributo fondamentale nel convulso finale di campionato.
IL PEGGIO
Massimo Ficcadenti - Voto 5. Persona seria e disponibile, niente da dire, però il suo Cagliari non girava. La sua impostazione di gioco, sulla carta spregiudicata, sul campo costringeva talvolta gli esterni di attacco a fare i terzini, snaturando le loro caratteristiche. La rinuncia al trequartista, ha inevitabilmente privato la squadra di una fonte di gioco e i risultati sul piano dello spettacolo si sono visti.
La questione stadio - Voto 4. Con la dichiarazione di inagibilità dello stadio Sant'Elia si è aperta una pagina tribolata, che non si è ancora chiusa, della storia della società rossoblù. Il rimbalzarsi di responsabilità tra il Comune di Cagliari e la società e l'incomunicabilità che ne è derivata tra i due contendenti ha costretto la squadra a giocare la parte finale dello scorso campionato a Trieste, penalizzando in primo luogo il pubblico cagliaritano. La costruzione in tempo di record del nuovo impianto di Is Arenas sembrava aver risolto tutto, con uno stadio bello e accogliente a due passi dalla città; e invece la vicenda delle autorizzazioni negate prima dalla Prefettura, poi dal Comune di Quartu Sant'Elena e infine dalla Lega ha costretto il Cagliari ad emigrare ancora una volta, non si sa ancora sino a quando.
L'addio di Alessandro Agostini - Voto 3. Quando si ammainano le bandiere c'è sempre un po' di commozione. E Agostini, con le sue 281 presenze e dieci anni di militanza in rossoblù, era una bandiera. Purtroppo è stato liquidato troppo in fretta e con poco rispetto; gli è stato dato il benservito in un modo piuttosto strano, con la mancata convocazione per l'ultima partita di campionato contro la Fiorentina, lasciando allibiti tanti tifosi che consideravano 'Ago' un punto di riferimento della squadra insieme a capitan Conti.