Cagliari, Ragatzu:| 'Ibrahimovic, il più forte'
Con la partenza di Alessandro Matri, si è aperto qualche spiraglio in più per Daniele Ragatzu, l'ultimo grido lanciato dal vivaio rossoblu. Non l'ammetterà mai in pubblico, ma sicuramente ci avrà pensato anche lui: è umano. Il più giovane marcatore in Serie A con la maglia del Cagliari, a segno già 3 volte nella massima serie: prodezze, in considerazione del ridotto minutaggio. Sta crescendo, Daniele. Ha smesso di girare in scooter ("Ma sto studiando per la patente: così non disturberò più mio padre Raffaele che ogni giorno mi accompagna agli allenamenti qui ad Assemini"), conduce una vita regolare, con gli amici di sempre. Spera con l'impegno di ritagliarsi uno spazio sempre più importante agli occhi del mister Donadoni. "Il calcio per me è un divertimento, ma sta diventando anche un lavoro. Da parte mia ci metto massima serietà e determinazione per far bene".
Doveroso il primo grazie a Massimiliano Allegri che l'ha lanciato. Quindi altri ringraziamenti, ancora più sentiti, al Presidente Cellino e ai compagni. "Che mi fanno sentire il loro appoggio e mi aiutano ad inserirmi".
In seno al gruppo rossoblu, gode del sostegno di un personaggio importante: Andrea Cossu. "Lo stimo molto. E' un giocatore eccezionale, molto tecnico, ma è soprattutto un modello fuori dal campo. Prima di ogni partita mi raccomanda di farmi tenere pronto casomai dovessi entrare, di divertirmi in campo e giocare come so. Lui e Conti sono due modelli. Spero di diventare come loro". Sabato scorso Ragatzu ha avuto a disposizione una discreta fetta di partita, subentrando ad Acquafresca. "E' stata una partita bellissima, peccato per come è andata a finire. Nel secondo tempo abbiamo chiuso l'Inter nella sua metacampo. Ci deve fare da insegnamento: possiamo giocarcela contro tutti".
Domenica sarà il turno di un'altra grande protagonista del campionato: la Lazio, quarta forza del torneo. "Sta attraversando un ottimo momento di forma, ma noi giochiamo in casa e solitamente al Sant'Elia otteniamo il massimo. Noi e la Lazio per certi siamo simili: la nostra vera forza è il collettivo". Obiettivo: evitare il classico rilassamento primaverile che ha caratterizzato gli ultimi due campionati. "Non credo che negli anni scorsi abbiamo mollato. Andiamo in campo per vincere ogni partita, ma bisogna considerare che ci sono anche gli avversari".
Sono davvero lontani i tempi della Primavera, per questo ragazzo cresciuto nel mito di Ronaldo. "Ora il più forte è Ibrahimovic. Tra la Primavera e la Serie A c'è un abisso. Nella massima serie bisogna porre più attenzione, essere più veloci nelle giocate e sostenere l'urto dal punto di vista fisico". E a proposito di squadra Primavera, Ragatzu ha individuato in Dametto e Martignoni i giocatori con una marcia in più nell'attuale rosa diretta da Gianluca Festa. "Possono affermarsi grazie alle loro qualità".