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    Caccia alla dipendente col ciclo, licenziata direttrice Conad

    Caccia alla dipendente col ciclo, licenziata direttrice Conad

    • Davide Fantozzi
      Davide Fantozzi
    È stata espulsa la direttrice Conad di Pescara che in un vocale Whatsapp aveva minacciato di “calare le mutande” alle impiegate dopo aver trovato un assorbente. Il messaggio audio della donna, 50 anni, era stato inviato due settimane fa nella chat con i capireparto del supermercato in via del Circuito. A causare l’ira della direttrice, il ritrovamento di un assorbente fuori dal cestino del bagno. Al quale ha seguito un vocale molto duro, in cui la donna minacciava: “Voglio il nome e cognome di chi oggi ha il ciclo mestruale, ok? Sennò gli calo le mutande io”. Parole che sono arrivate anche alle 12 dipendenti del punto vendita abruzzese, alle quali la direttrice ha aggiunto l’ulteriore intimidazione di “contestazioni disciplinari a tappeto” e “mancati rinnovi di contratto a tempo determinato” se non fosse riuscita a risalire al nome dell’impiegata.

    Il sindacato Filcams Cgil ha denunciato pubblicamente l’accaduto e la caccia alla “colpevole” messa in atto, chiedendo provvedimenti al direttivo della Cooperativa Conad. La risposta è stata un’indagine interna che ha portato al licenziamento immediato della direttrice. “Non possiamo accettare un comportamento come quello che, purtroppo, abbiamo potuto accertare nei confronti delle collaboratrici di Pescara”, ha detto l’amministratore delegato della Cooperativa Conad Adriatico. La decisione dell’esecutivo è stata, conseguentemente, “di procedere alla risoluzione del contratto di affitto d'azienda”. Il rapporto tra la casa madre e le filiali locali sarebbe infatti regolato da un contratto, quindi né la proprietaria né i lavoratori sono formalmente facenti parte di Conad.

    La cooperativa si è giustificata dicendo che “è la prima volta che ci troviamo di fronte a una situazione del genere”. Ogni dipendente ha “diritto al rispetto, e nei nostri punti vendita questo è un principio inderogabile”. La direttrice sarà esclusa “per lunghissimo tempo” dalla catena di supermercati. Tuttavia, riporta l’Ansa, momentaneamente la soluzione sarà quella di separare punto vendita e marchi. Tradotto: le 12 impiegate della sede in via del Circuito resteranno dipendenti della società privata della Conad pescarese di proprietà della direttrice espulsa.

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