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C’è bestemmia e bestemmia: multa a Buffon, squalifica a Cristante e Lazzari. Ma così la giustizia non è credibile
Se l’argomento non fosse così serio e delicato, ci verrebbe da scherzare: c’è forse un tariffario, paghi di più in base al beato che insulti? Ma in questa storia, solo apparentemente marginale, non c’è nulla da ridere, perché ribadisce la scarsa credibilità della giustizia sportiva: stesso reato, pena differente, forse in base a chi emana il verdetto.
Buffon è finito nel mirino della Procura federale due volte in poche settimane, sempre per bestemmia: per la gara con il Parma del 19 dicembre e per quella con l’Inter del 2 febbraio. Nel secondo caso il procedimento è stato archiviato perché l’audio esaminato dagli 007 di Chiné non era sufficientemente chiaro. Per il primo episodio, invece, è stato deferito e la Procura ha chiesto una giornata di squalifica. Il Tribunale federale lo ha invece multato perché ha accolto - come si legge nel dispositivo - “in parte il deferimento“.
Se ci pensate, che un deferimento per bestemmia venga accolto “in parte” è grottesco. Cosa significa, che ne ha pronunciata la metà? Che se l’è presa con un santo di secondo piano? Sia chiaro, noi non ci aspettavamo né vogliamo che Buffon sia squalificato. Noi pretendiamo solo una giustizia credibile, coerente, equa: se Gigi ha bestemmiato, deve essere fermato per una giornata come gli altri; se non ha bestemmiato, non deve essere nemmeno multato. E’ così difficile?
@steagresti