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    VIDEO Buffon: 'Il Pallone d'Oro non è un premio alla carriera'

    VIDEO Buffon: 'Il Pallone d'Oro non è un premio alla carriera'

    Il portiere della Juventus, Gigi Buffon ha dichiarato a Sky dopo la vittoria nell'anticipo di campionato contro il Napoli. 
     
    Come si vivranno queste due settimane che vi separano da Berlino? Intanto, con tre giorni di riposo, vero? 
    "Sì, questi tre giorni di riposo penso che siano meritati e giustificati dal fatto che veniamo da un periodo molto stressante, anche con una finale di Coppa Italia giocata questa settimana, per cui ci stanno tutti. Passati questi tre giorni, poi, comincerà il countdown per quella che sarà la partita dell’anno e anche degli ultimi 12 anni per la Juve". 

    Questa sera cena e festa? 
    "Sì, ci sarà sicuramente voglia di festeggiare, di stare insieme, di condividere, perché poi avremo tre giorni liberi, per cui insomma si potrà anche eccedere". 

    Anche oggi hai dimostrato di essere già in forma Champions. Tutta la Juve ha dato questa impressione, al di là del fatto che non contasse per la classifica questa partita, siete scesi in campo con la solita convinzione. 
    "Sì, diciamo che non eravamo, secondo me, nelle condizioni psico-fisiche migliori per poterci esprimere al 100% per ovvie ragioni, qualcuno anche per paura magari di possibili infortuni, per cui abbiamo giocato in una maniera buona, però senza troppi eccessi, quello sì. E’ chiaro che quando tutto va bene, quando dentro di te hai la consapevolezza e la convinzione di essere un ottimo gruppo, un’ottima squadra a prescindere da chi gioca e da quali sono i protagonisti, le cose si semplificano e magari riesci ugualmente ad ovviare all’assenza di giocatori importanti". 

    Senza pensare a Berlino, al 6 giugno, al di là del fatto che andando in campo dimostrate sempre di essere una squadra compatta e forte, c’è la sensazione che in questa stagione ci siano anche dei segnali particolari a vostro favore? 
    "Diciamo che ci vorrei credere tantissimo a questo tuo pensiero, però purtroppo non è così. Giocheremo questa finale, che è gara secca, il 6 giugno, per cui tra due settimane, in due settimane possono cambiare tante cose, anche a livello fisico, a livello numerico proprio di rose, sia per noi che per gli altri. Sicuramente ci portiamo dietro tanta positività, quello è innegabile e non può essere altrimenti, il problema è che anche il Barcellona secondo me se la porterà appresso (ride, ndr), per cui la sfida sarà quasi proibitiva, sicuramente difficile, sicuramente non saremo favoriti, però abbiamo qualche arma per poter cercare di fare la partita alla pari e potercela giocare. È chiaro che se loro dovessero essere tutti quanti nella stessa partita al 100% sparato, per noi si farebbe molto dura. Siamo lì e adesso non ci possiamo e non ci vogliamo tirare indietro". 

    Si guarda sempre al prossimo traguardo da raggiungere, la finale di Berlino. 
    "È chiaro che per l’importanza il pensiero, la testa, volge sempre alla partita del 6, però personalmente, anche per l’esperienza che ho, non mi sorprendo più, ecco, è anche brutto dirlo, di certi successi, per cui anche le mie esternazioni, magari anche le esternazioni del mondo Juve, sono abbastanza equilibrate e normali, però vi posso assicurare che nell’anima e nell’orgoglio, c’è tanta fierezza, quello ve lo posso assicurare". 

    Nell’ambiente, non in voi, non si sta diffondendo un po’ troppo ottimismo? 
    "Il problema, lo sappiamo tutti, è che quando l’evento e la sfida sembra lontana, come lo è adesso, cioè 14 giorni, il nemico fa sempre meno paura. Poi, a mano mano, che le ore passano, i giorni passano, secondo me cambierà, e anche di molto, l’opinione di tutti e il troppo ottimismo che aleggia su di noi. Sicuramente non ci intaccherà perché noi penso che siamo consapevoli di essere un’ottima squadra, e quello è innegabile, però sappiamo che giocheremo contro una squadra più forte di noi. Questo lo sappiamo noi e lo sanno tutti. Ma come dico sempre, in una partita secca, non sempre i più forti vincono, alcune volte possono vincere i più bravi, altre i più fortunati, poi la partita in sé è fatta veramente di episodi, per cui speriamo più che altro che quelli possano volgere a nostro favore". 

    Allegri ti ha candidato al Pallone d’Oro: ti regala qualche brivido? 
    "Mi ha fatto molto piacere, perché al di là di tutti i discorsi, che uno ci possa credere oppure meno, posso con serenità dire che io non so come andrà questa annata, non so se vinceremo, non so cosa succederà, però se dovesse accadere una cosa simile, sicuramente ci tengo a sottolineare che non sarà un premio alla carriera, ecco, ma il premio alla stagione perché penso che insieme ai miei compagni di aver fatto veramente una stagione importantissima, quello sicuro". 
     

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