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    Buffon, Dida, Donnarumma e Neuer: quando i più forti sbagliano

    Buffon, Dida, Donnarumma e Neuer: quando i più forti sbagliano

    • Daniele Longo
    Il portiere, nel calcio, è l'unico che non può sbagliare mai. "Quello del portiere è il mestiere più difficile del calcio. Ci vuole del masochismo per decidere di giocare in un ruolo in cui ogni errore è un gol subito. Che è molto diverso da un gol non fatto. Il primo è una realtà negativa effettuale, il secondo una possibilità virtuale. Ma io le devo dire sinceramente che, per me, è proprio questa la sfida più interessante e intrigante?". Cosi raccontava Gianluigi Buffon in una intervista concessa qualche mese fa a Walter Veltroni. Parola del numero 1 italiano più forte degli ultimi anni, che nel corso della sua carriera si è rialzato ,dopo clamorosi errori tecnici, almeno in tre occasioni.

    DONNARUMMA COME BUFFON - Anche nei momenti duri, si notano delle similitudini tra Donnarumma, autore ieri del liscio clamoroso a Pescara, e Buffon. 12 febbraio 1997, a Bristol va in scena una delicata sfida tra le selezioni under 21 di Inghilterra e Italia. Vinse la nazionale dei Tre Leoni, favorita da una topica colossale dell'allora portiere del Parma: al 6' va in corto circuito, mancando prima una presa alta e poi consegnando un pallone a Eadie che lo spinse facilmente nella porta sguarnita. Fu la prima di almeno tre 'papere' evidenti, come quella contro Pellissier e Bertolacci ai tempi di Lecce. Episodi che non ne hanno scalfito le certezze ma, paradossalmente, lo hanno reso ancora più forte e forgiato il carattere di uno che non molla mai.



    DA DIDA A ZUBIZARRETA- Anche nella storia del Milan ricordiamo un Nelson Dida passato dall'inferno al paradiso nel giro di qualche stagione. Era la formazione allenata da Zaccheroni che - nel 2000, fresco campione d'Italia - tornava da Leeds con una sconfitta figlia della disattenzione del suo portiere brasiliano, allora riserva di Abbiati impegnato con la nazionale olimpica. Un errore imperdonabile, con il tiro di Bowyer prima parato e poi buttato in porta a due minuti dalla fine, con il Milan che decise di metterlo da parte. Il riscatto arrivò  tre stagioni dopo con quel rigore parato a Trezeguet nella finale di Champions del 2003 contro la Juventus.



    Ma non solo: anche Andoni Zubizarreta,
    tra i più forti numeri uno della storia del Barcellona, ha dovuto dire addio alla Spagna per via di una papera. L’ultima delle 126 presenze di Andoni con la maglia della Roja fu infatti uno shock: ottavi di finale del Mondiale ’98, Nigeria sotto 2-1 e con poche idee per tentare la rimonta, fino a quando un goffo e fallimentare tentativo di parata trasforma in gol un cross senza pretese di Lawal. Ci pensò poi Oliseh a completare la rimonta, estromettendo la Spagna e chiudendo di fatto l'esperienza in Nazionale dell'attuale direttore sportivo del Marsiglia. Fra i portieri "paperoni" non va dimenticato neanche l'attuale portiere del Bayern Monaco, Manuel Neuer che contro l'Arsenal, nel 2015, con un'uscita a vuoto regalò il vantaggio a Giroud. 

    ANCHE I PIU' FORTI SBAGLIANO- Anche i più forti possono sbagliare, specie in un ruolo dove al minimo calo di concentrazione puoi regalare un gol all'avversario. Ci sono passati tutti, anche chi ha fatto la storia. Gianluigi Donnarumma non è il solo, e quello di ieri contro il Pescara probabilmente non sarà nemmeno l'unico passaggio a vuoto di una carriera che si preannuncia ricca di successi e soddisfazioni. E non sarà una sola papera a far cambiare i giudizi sul portiere classe 1999 più forte d'Europa. 


     

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