Una coppia perfetta, che finiva per giocare insieme anche se entrambi muovevano per conto proprio, ce l’aveva il Torino ma Ventura è esasperato dal ricordo di Cerci e Immobile, e infatti dice, dopo la terza partita senza gol (unica squadra): “Quando arrivarono qui, non erano quelli che poi sono diventati”. Lo dice sperando di destare Amauri e Quagliarella, che qualche numero in canna ancora dovrebbero averlo, ma i bisogni hanno scadenze più brevi dei sogni. Il Torino è vittima di se stesso (due rigori sbagliati sono tanti punti in classifica), dei suoi ricordi e dell’avidità del suo presidente ma è sembrato finalmente coraggioso in una ripresa di orgoglio e corsa. È andata male, andrà meglio.