Bucciantini: Icardi e Osvaldo non lavorano insieme
Marco Bucciantini
Su Palermo-Inter bisogna restare: tatticamente è stata interessante. Angosciata dall’errore di Vidic e dalla mobilità degli attaccanti del Palermo, così da confezionare un avvio penoso, l’Inter piano piano si è rianimata, fino a possedere il campo. Trovato il pareggio con l’uomo di maggiore senno (guarda un po’: il più giovane del mazzo!), l’Inter ha cominciato a scrivere la trama della partita, con sicurezza ma senza limpidi approdi di una manovra “strappata” dalle superbe vigorie di Guarin, tornato protagonista. Dopo un’ora di gioco, però, gli allenatori hanno messo mano, cambiando il racconto. Per assecondare il dominio del campo, Mazzarri ha aggiunto tecnica con Hernanes (andando in sovradosaggio) e suggestione con Palacio, lontanissimo dal tono agonistico. Così il tecnico ha squilibrato e confuso la squadra, e invero chi è entrato lo ha aiutato a sbagliare (Dodò, questa volta poco e male). Per alzare i suoi, ormai raccolti a ridosso della difesa, Iachini ha fatto lo stesso, inserendo l’attaccante che teneva a sedere, Belotti, andando così a ferire la nuova difesa a 4 dell’Inter, lavorando al centro con il nuovo entrato, inventando dal lato destro con Dybala (grande visione di gioco, e troppa tenerezza in area) e cercando il duello fisico a sinistra, con un Vazquez superiore a Nagatomo nella lettura della manovra, tanto da essergli in netto anticipo in tre occasioni, variamente mancate. Il Palermo ha ritrovato la partita, l’Inter l’ha smarrita ma non persa, e infatti ha avuto l’ultima occasione, con Osvaldo. L’appunto più importante e generalizzabile dei novanta minuti in Sicilia è quello sugli attaccanti. Ed è un discorso che sorvola il loro valore specifico e quello delle loro squadre. Il Palermo è riuscito a farli lavorare insieme, ogni cosa nasceva da sincronie fra Dybala e Vazquez e poi Belotti, movimenti e scambi, palla a terra e palla alta. I due dell’Inter non hanno fatto niente assieme: in questo è sovrana anche l’indole di Osvado e Icardi, e più difficile sarà lavorarci con profitto: li governa un modo egoriferito di vivere la partita, e il bilancio sarà fatto su quanto le qualità (notevoli) produrranno al capitolo dei gol (di assist, pochi): con il Sassuolo fu un pomeriggio godereccio, ma nelle due trasferte, per ora, niente.