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Bresciamania: fischi e fiaschi per la squadra di Cellino
FISCHI – Fischi prima, durante e dopo la partita all’indirizzo di una squadra che non ha mostrato quella carica, quella voglia e quello spirito che deve essere consono ad una squadra con l’acqua alla gola e nei bassifondi della classifica. A fare irritare e la pochezza di idee di gioco, gli errori individuali e giocatori non all’altezza della situazione. Un film già visto, un ritornello che risuona ridondante nella testa dei tifosi. Ma Corini non c’entra e Lopez può poco contro queste situazioni contingenti e reiterate.
FIASCHI – Guardando alla formazione iniziale a parte Martella per Mateju e le assenze forzate di Romulo e Torregrossa il neo tecnico Lopez ha schierato la stessa squadra con lo stesso modulo di Corini. Novità? Zero! Qualcosa di diverso si è visto nella ripresa con i cambi: dentro il redivivo Zmrhal e l’oggetto misterioso Bjarnason, qualcosa di meglio si è visto. Ma non era colpa di Corini se Spalek è inadatto per la categoria, se Ayè ha di buono solo la corsa, se Dessena non riesce a fare un passaggio di un metro e se la difesa buca ad ogni folata di vento. Lopez? Difficilmente potrà trovare rimedio a queste lacune con la rosa a disposizione. Quel che dovrà fare e lavorare sulla testa dei giocatori sperando in un miracolo sportivo.
SALVEZZA – La verità è che la corsa salvezza si è complicata notevolmente. Brescia a scivolare a -6 punti dal Lecce con Juventus e Napoli da affrontare nei prossimi due turni. Quel che più complica il cammino è l’incapacità di vincere anche quando ti regalano la possibilità, come accaduto con l’Udinese. L’altra amara verità è che le pretendenti alla salvezza, Spal a parte, si sono messe a correre…ed il Brescia è rimasto al palo.