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    Bresciamania: Dietro le difficoltà c'è l'ultima spiaggia

    Bresciamania: Dietro le difficoltà c'è l'ultima spiaggia

    • Fabio Pettenò
    Parola d’ordine ripartire. La Serie A riaccende il motore lasciandosi alle spalle una delle pagine più difficili dell’ultimo decennio. Dentro a questo calderone fatto di polemiche, emergenza sanitaria nazionale, tante parole e pochi fatti c’è anche il Brescia. Massimo Cellino non ha lesinato critiche, aspre e dure, all’intero sistema che governa il mondo del pallone gridando ai quattro venti di “doversi vergognare”. Ora la palla torna a rotolare con quel rumore sordo di stadi vuoti. Si giocherà a porte chiuse il recupero della 26° giornata, quella che il Brescia aveva preparato minuziosamente la settimana scorsa come “ultima spiaggia” contro il Sassuolo e rinviata mentre la squadra e Diego Lopez erano pronti a partire alla volta di Reggio Emilia. In un mare di incertezze nel mondo del calcio appeso al filo della speranza di non avere mai un caso di positività il Brescia si gioca l’ultima chance con il Sassuolo del bresciano Roberto De Zerbi di rimanere agganciato alla Serie A.

    Ultima spiaggia – Lo era in parte con il Napoli, lo doveva essere già settimana scorsa. L’agonia e la pressione per una partita chiave della stagione del Brescia, quella con il Sassuolo, si sta facendo sentire. Il rinvio della partita lo scorso weekend ha solamente allungato il clima di tensione agonistica attorno a questa partita. Una gara più che mai cruciale e vitale per le speranze del Brescia di poter ancora lottare per rimanere in Serie A. Salvezza al momento lontana 7 punti, quelli che distanziano il Brescia dalla Sampdoria con il Lecce quint’ultimo addirittura a 9 lunghezze. Senza una vittoria al Mapei Stadium per il Brescia sarebbe già ora di programmare la prossima stagione in Serie B.

    Un presidente (tardivo) presente – Il caos creato dall’emergenza sanitaria ha avvicinato notevolmente il patron Massimo Cellino alla squadra. Il numero uno del club biancoazzurro si è visto spesso e volentieri al campo d’allenamento, cosa che non faceva di frequente da inizio stagione. Una presenza voluta per dare forza e coraggio ad una squadra appesa al filo della speranza salvezza. Un segnale importante sul desiderio di provare a lottare fino alla fine, fino a quando la matematica non condannerà il Brescia ad un amaro destino. Certamente un gesto importante, ma tardivo.  
     

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